Temperature in rapido, vertiginoso aumento nelle prossime ore su quasi tutta le penisola; previste punte, avvertono i meteorologi, anche di 40° nelle zone più colpite, Sardegna e Sicilia. A patire le conseguenze del gran caldo saranno non soltanto gli esseri umani, specie anziani e bambini, ma anche gli animali. Ed è proprio per tutelare la loro salute e incolumità che l’Enpa dirama un breve vademecum con alcuni preziosi suggerimenti:
1. Non lasciare mai un animale incustodito in auto. Nei giorni di sole, la temperatura interna dell’abitacolo sale rapidamente, anche con i finestrini aperti, e l’auto si trasforma in un vero e proprio forno. Un animale lasciato in queste condizioni può morire in poco tempo; bastano anche solo 10 minuti – il tempo di fare una spesa veloce – per condannarlo a una morte orribile.
2. Animali rinchiusi in un’auto al sole. Se qualcuno dovesse vedere un animale rinchiuso all’interno di un veicolo deve prestare attenzione ai sintomi di un eventuale un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata); se non si interviene al più presto rischia correre un grave pericolo di vita e occorre rintracciare quanto prima il proprietario del veicolo. Se costui non fosse reperibile bisogna chiamare immediatamente le forze dell'ordine - compresa la Polizia Locale del comune interessato - che interverranno in caso di comprovata emergenza. I numeri di telefono 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco) e 1515 (Corpo Forestale) sono tutti utilizzabili anche per questi casi. Nel frattempo si deve cercare comunque di creare ombra con i mezzi che disponibili (es. giornali sul parabrezza), di versare dell’acqua all’interno per bagnare l’animale o, se possibile, di farlo bere attraverso un’eventuale fessura del finestrino.
3. Assicurarsi che gli animali abbiano sempre accesso all’ombra e acqua fresca in abbondanza. Questo suggerimento riguarda soprattutto ai cani tenuti nelle ditte, negli orti o nei recinti (specie se a catena), e quindi meno controllati rispetto a quelli in appartamento. Evitare sempre l'esposizione al sole diretto, anche nel caso dell'animale che passa alcune ore da solo in casa, in giardino/cortile o in terrazza. In caso di colpo di calore (ipertermia) - se ha la pelle che scotta, barcolla o cade a terra, e ha difficoltà a respirare - è necessario abbassargli la temperatura mettendogli abbondante acqua fresca su tutto il corpo e contattare immediatamente il veterinario.
4. Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Nei giorni più caldi portare il cane a passeggio di mattina e di sera per evitare che si bruci le zampe sul suolo caldo e per diminuire il rischio di ipertermia. A maggior ragione se si tratta di un animale anziano e/o con difficoltà respiratorie. Durante le passeggiate avere sempre a disposizione una bottiglietta di acqua e una ciotola.
5. Prevenire le scottature. Come le persone, anche gli animali possono scottarsi al sole. Per proteggerli, è sufficiente applicare una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche (specie le punte delle orecchie) del cane o gatto prima di farlo uscire.
6. Tenere l’acquario fuori dal sole diretto. Cambiare l’acqua regolarmente e togliere le alghe che si formano. Il laghetto dev’essere riempito regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire l’ossigeno perso.
7. Non lasciare il canarino sul balcone al sole diretto. E’ necessario posizionare la gabbia dell’uccellino in un luogo fresco, arieggiato e ombreggiato. Ovviamente vale anche per gli altri uccelli.
8. Controllare la presenza di parassiti esterni. Con il caldo arrivano anche le pulci, le zecche e gli acari, quindi bisogna controllare regolarmente il pelo dei quattrozampe per verificare l’eventuale presenza di questi visitatori indesiderati. Applicare preventivamente un antiparassitario idoneo per la sua specie e taglia. Consultare sempre il veterinario di fiducia per avere indicazioni e suggerimenti al riguardo; alcuni antiparassitari per cani, ad esempio, sono letali per i gatti.
9. Controllare ogni giorno gli animali per l’eventuale presenza di uova di mosche. Le mosche possono depositare le proprie uova sul pelo dei conigli, delle cavie, ma anche dei cani. E’ importante quindi ispezionare attentamente l’intero corpo dell’animale, tenere ben pulito il luogo in cui sta e cambiare almeno una volta alla settimana la lettiera o fondo.
10. Prima di fare lavori in giardino, pensare alla fauna selvatica che ci vive. Prestare particolare cautela quando si usano tosaerba o tagliabordi poiché - entrambi possono essere letali per animali che si muovono lentamente - e tenere fuori dalla portata degli animali i pesticidi. Prima di accendere un falò, è consigliabile smuovere il materiale che si intende bruciare: le lucertole, i ricci, le rane e le bisce (animali assolutamente innocui, anzi molto utili) spesso si rintanano tra i mucchi di foglie o rifiuti da giardino.
Fonte: ENPA
14 luglio 2009
Gli animali e il caldo: vademecum dell'Enpa
3 maggio 2009
Pet Airways: una compagnia aerea per gli animali
Si sa che un viaggio in aereo per un animale è un fortissimo stress, in particolare quando non possono viaggiare in cabina e finiscono in stiva con le valige e il resto del carico. I pet americani ora sono un po' più fortunati, infatti per loro è nata la Pet Airways, una compagnia aerea tutta per loro. Vengono trasportati in cabina, seguiti e rifocillati per tutto il viaggio. Unico punto negativo il non poter viaggiare con i padroni. Questi speciali passeggeri fanno il check in presso una speciale pet lounge dove vengono accuditi già a partire da 72 ore prima del volo, quando necessario. Il costo non è neanche proibitivo, per esempio sulle tratte inaugurali che collegano New York, Washington DC, Chicago, Denver e Los Angeles un pet-biglietto costa 149$. È un prezzo di lancio, ma speriamo che il prezzo standard non aumenti poi tanto.
Via | Pet Airways
Etichette: aereo, animali, compagnia aerea per animali, pet airways, viaggi, viaggiare, voli
21 settembre 2008
Batti cinque cifre d'amore
Anche quest'anno l'ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, lancia una raccolta fondi per donare cibo alle bestiole ospitate in canili e gattili. Donare qualcosa è facile e veloce: basta inviare un sms al numero 48585 (da Tim, Vodafone, Wind, 3) o chiamando da rete fissa Telecom. Gli sms vi costeranno 1 Euro, mentre la telefonata da fisso ha il costo di 2 Euro. Basta 1 Euro a riempire una ciotola. L'iniziativa è valida dal 20 settembre al 10 ottobre.
Inoltre, sabato 4 e domenica 5 ottobre, l'ENPA organizza la Giornata degli Animali, con tanti volontari in piazza per dare consigli e suggerire i tanti modi in cui dare voce ai nostri amici con la coda. L'elenco delle piazze sarà disponibile sul sito www.enpa.it.
(da mailing list ENPA)
Etichette: animali, enpa, raccolta fondi
2 settembre 2008
Preaperture caccia: Sacrificate milioni di vite per favorire le doppiette
Cacciatori in azione da ieri in alcune regioni italiane, ma entro il 10 settembre saranno quindici su venti le regioni in cui sarà possibile sparare e uccidere milioni di animali. Per l'Enpa, la preapertura autorizzata dalla caccia è ormai solo un pretesto per anticipare l'apertura della stagione venatoria. Ma la scelta di dilatare il calendario è irresponsabile: una decisione che non ha fondamenti scientifici, che va oltre ogni legittima aspettativa relativa alla tutela della biodiversità e che – non per ultimo – pone un problema serio per la sicurezza degli umani.
Le preaperture non hanno basi scientifiche che possano giustificare l'anticipazione selettiva della caccia. Al contrario, anzi, il forte declino della fauna selvatica (impoverimento sia quantitativo che di specie) richiederebbe una maggiore cautela. Inoltre, in questo periodo alcuni specie hanno ancora i piccoli che dipendono dalla madre e uccidere gli adulti significa condannare a morte anche gli esemplari nati da poche settimane.
Il patrimonio di biodiversità italiano è a rischio (certo, non solo per il piombo delle doppiette) e l'Italia negli ultimi anni ha dimostrato di aver fatto ben poco per onorare, su questo punto, gli impegni che pure il nostro Paese ha preso a livello internazionale.
C'è, infine, un ultimo aspetto che non va sottovalutato: quello della sicurezza degli esseri umani. La sovrapposizione, in questo periodo, tra la stagione turistica (non ancora conclusa) e quella venatoria, dovrebbe essere motivo di ulteriore preoccupazione per le Regioni che autorizzano la preapertura: gli incidenti di caccia che vedono vittime esseri umani del tutto estranei all'attività venatoria (escursionisti, cercatori di funghi, persone che approfittano ancora del bel tempo per un pic nic) sono numerosi e frequenti.
Per l'Enpa, insomma, esistono decine di buoni motivi per essere contrari alla preapertura. Ma molte Regioni italiane, pur di non perdere i consensi delle lobby legate all'attività venatoria, sacrificano il nostro patrimonio di biodiversità e a rimetterci sono l'ambiente e le vite di milioni di animali barbaramente stroncate nell'ennesima annata venatoria.
29 agosto 2008
Il TAR salva le 2000 marmotte dell'Alto Adige
La "caccia di selezione" era stata decisa dalla Provincia di Bolzano e sarebbe stata aperta l'1 settembre. Nessuna buona nuova invece per gli stambecchi. Il WWF non ci sta e organizza un sit-in a Bolzano insieme a LAC e LAV venerdì 29 agosto.
E’ di questi minuti la decisione del TAR di Bolzano di sospendere con procedura urgente la caccia alle marmotte in Alto Adige. Soddisfatti WWF Italia, LAC e LAV da cui era partito il ricorso contro l’abbattimento di questi animali protetti. Nessuna buona notizia invece per gli stambecchi, 80 dei quali potranno essere abbattuti.
In attesa della decisione di definitiva sospensione del provvedimento provinciale gli ambientalisti confermano l’appuntamento previsto per domani venerdi 29 agosto alle ore 16 per un sit in davanti al palazzo della Provincia a Bolzano per ricordare all’amministrazione che la fauna è patrimonio universale e va tutelata nell’interesse di tutti.
"Siamo soddisfatti - dice l'avvocato Mauro De Pascalis di Lav, Lac e WWF - della decisione del TAR che ha accolto la nostra richiesta di sospensione immediata del provvedimento data la estrema gravità del fatto. Se il Tribunale non avesse deciso in questo senso infatti, da lunedi si sarebbe sparato alle marmotte con un danno ambientale incalcolabile e contro la legge nazionale 157/92. Attendiamo con serenità, dunque, l'esito della decisione definitiva del Tribunale sulla sospensione dell'atto che ci sarà il prossimo 19 settembre."
“A differenza degli altri anni siamo riusciti a bloccare il provvedimento prima dell’inizio degli abbattimenti, previsti dal primo settembre, ma resta inaccettabile – dicono gli ambientalisti – il comportamento illegittimo e irresponsabile della Provincia che ogni anno ripete lo stesso atto contrario alla legge che puntualmente dobbiamo impugnare al TAR.”
Al danno diretto agli animali, infatti, si somma la spesa che la collettività deve sostenere per ribadire ogni anno il ricorso al Tribunale che conferma il principio per cui la fauna è patrimonio di noi tutti e la Provincia non può violare la legge nazionale per disporre l’abbattimento di animali protetti.
Il sit-in sarà dunque il luogo per chiedere alla Provincia di non ripetere questi atti chiaramente contrari alla legge e alla natura. gli ambientalisti fanno appello a tutti perché si uniscano al sit in di venerdi.
Dal primo settembre, quindi, in Alto Adige non si apre la stagione dell’abbattimento delle marmotte, oltre 40 mila secondo il recente censimento della Provincia di Bolzano. Nel resto d’Italia la marmotta è una specie protetta, come sancisce una legge del 1992.
Le autorità venatorie locali, però, avevano rinnovato il decreto, con il quale si ordinava la “selezione” di quasi duemila di questi piccoli roditori. Giorgio Carmignola, uno dei responsabili dell’Ufficio caccia altoatesino, aveva dichiarato: «Non si tratta di una vera e propria caccia, ma di una selezione resa necessaria dal fatto che le marmotte, scavando nei prati, creano danni ai pascoli la cui erba è necessaria per gli armenti delle mucche».
Una leggenda metropolitana dice che la loro aggressività sia dovuta anche al troppo ravvicinato contatto con l’uomo: nutrite a pezzi di pane e biscottini, le marmotte avrebbero smesso da tempo di fare il loro mestiere di roditori, e avrebbero di conseguenza incisivi lunghi e dannosi.
«Questo non è dimostrato – dice Roberto Maistri, responsabile del Wwf per la provincia di Bolzano -, mentre è vero che tra qualche giorno sparare alle marmotte non sarebbe stato un reato, il che fa dell'Alto Adige un posto davvero unico. Gli altri anni succedeva che le nostre proteste e i nostri ricorsi ci servivano solo per la soddisfazione morale: quando il Tar ci dava poi ragione, infatti, gli animali erano già da mesi morti e imbalsamati, a fare da soprammobile nei salotti dei cacciatori...».
Finora nessun intervento invece a favore degli stambecchi.
In provincia di Bolzano gli stambecchi erano estinti, ma negli anni Ottanta c’è stato una reintroduzione. «Li hanno reintrodotti facendoli arrivare da Valle d’Aosta e Piemonte. Potrebbero essere circa duemila, ma sono solo 700-800, perché ogni anno fanno una deroga ad una legge europea e ne fanno abbattere 80» conclude Maistri. (WWF)
26 agosto 2008
Cat House on the Kings: un paradiso per i gatti randagi
Il "Cat House on the Kings" è un gattile sui generis, si tratta infatti di una struttura realizzata da una signora americana, Lynea Lattanzio, su diversi acri di terreno di sua proprietà. Qui vengono accolti gatti randagi e lasciati vivere liberamente, a gironzolare tra casa e giardino, arrampicarsi sugli alberi o godersi il sole dove vogliono, in attesa di essere adottati o di trascorrere qui tutta la loro vita. La filosofia alla base della decisione di Lynea per la realizzazione di questa struttura è "se non possono avere un padrone, almeno vivono liberamente, da gatti, e non chiusi in gabbia".
E' un'iniziativa privata che sopravvive unicamente grazie alle poche disponibilità di Lynea e grazie alle donazioni. E' possibile donare anche via Paypal, questo significa che si può fare una donazione anche di un solo Euro senza muoversi da casa. Cosa aspettate? Fate una donazione :)
Cat House on the Kings
Etichette: animali
24 agosto 2008
Hello Kitty: cuccia per cani da 32.000 dollari
Continua la moda delle cucce per cani di lusso e, mentre alcune sono soltanto innocue esagerazioni di design o stile, in alcuni casi le cucce oltre che costose possono rappresentare un vero pericolo per i cani.
Questa cuccia non è una novità in quanto è stata realizzata nel 2007 per un evento speciale di un centro commerciale di Tokyo. Per lo stesso evento sono state realizzate anche una macchina e una chitarra (entrambe a tema Hello Kitty).
Etichette: animali, cuccia, hello kitty
23 luglio 2008
Irregolare un canile su tre
Cani che vivono in condizioni disumane, nutriti con mangimi scaduti e fatti riprodurre nonostante il divieto vigente, con il solo scopo di vendere i cuccioli a famiglie o persone intenerite. Questa la situazione che i Carabinieri dei Nas hanno trovato in oltre un terzo dei canili pubblici o privati dei 267 ispezionati fra il 4 e il 13 luglio. Stesso discorso per gli allevamenti cinofili: circa il 30% dei 94 sottoposti a controllo, è risultato fuori legge e nove sono stati chiusi, insieme a sei canili sanitari e 28 privati. A illustrare i risultati delle 710 ispezioni effettuate, oltre che in queste strutture, anche nei negozi di animali, negli esercizi di toilettatura o di dog sitter, è stata oggi a Roma il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini.
«In 10 giorni - ha spiegato - circa 400 Carabinieri dei Nas sono stati impegnati in questa attività che rappresenta solo l’inizio di un giro di vite sull’applicazione delle normative vigenti in materia di benessere animale e contro i maltrattamenti. In tutto è stato ispezionato solo il 20% delle strutture presenti in Italia e il lavoro andrà avanti perchè chi infrange la legge venga punito e le autorità locali si assumano le proprie responsabilità in materia». I controlli dei Nas sono stati effettuati a campione, quindi in modo non omogeneo su tutto il territorio nazionale, in base a segnalazioni pervenute da cittadini, associazioni o altre fonti.
Complessivamente sono state effettuate 710 ispezioni in cui sono state accertate 270 violazioni, 51 penali e 219 amministrative, e sono state segnalate all’autorità giudiziaria 45 persone e all’autorità amministrativa 144. In particolare le ispezioni hanno riguardato 23 attività di dog sitter, 94 allevamenti, 20 strutture di addestramento, 103 servizi di toilettatura, 114 esercizi di vendita animali, 89 ambulatori privati, 103 canili sanitari e 164 privati.
Per 46 delle strutture ispezionate è stata disposta la chiusura e precisamente: sei canili comunali, 28 canili ricovero privati, nove allevamenti e tre locali di toilettatura. Le violazioni amministrative riscontrate sono state prevalentemente di natura igienico-strutturale, quelle penali invece riguardano il maltrattamento e la cattiva custodia degli animali.
Nello specifico sono state accertate violazioni nell’8,7% delle strutture di dog sitter; nel 32% degli allevamenti; nel 5% delle strutture di addestramento; nel 9,7% degli esercizi di toilettatura; nel 15% degli esercizi di vendita di animali; nel 5,6% degli ambulatori privati; nel 30% dei canili sanitari; nel 36% dei canili privati. È stato chiuso il 6,7% delle strutture ispezionate.
Fonte: La Zampa
27 febbraio 2008
Lidia Togni condannata per maltrattamento di animali
Il Tribunale di Palermo ha condannato Lidia Togni e Mario Santinato, rispettivamente rappresentante legale e procuratore speciale del circo Togni, al pagamento di una multa di 2300 euro e 1850 euro. Lidia Togni, è stata riconosciuta colpevole della violazione dell’articolo 727 del Codice Penale che prevede sanzioni per il maltrattamento degli animali, mentre Santinato è stato condannato, insieme alla Togni, per violazione della norma sullo smaltimento dei rifiuti liquidi e solidi nel periodo in cui la struttura circense ha sostato a Palermo.
La vicenda risale all’inizio del 2005 quando Giovanni Guadagna, attuale responsabile nazionale dell’Ufficio Cattività dell’Enpa, segnalò alla Procura della Repubblica che molti animali si trovavano stretti nelle loro gabbie, praticamente impossibilitati a muoversi. La Procura incaricò i Carabinieri di effettuare i dovuti controlli, coadiuvati anche da un veterinario incaricato della perizia. Ne scaturì, quindi, il rinvio a giudizio che ha portato, poi, alla condanna.
Soddisfatta l’Enpa per la sensibilità dimostrata dai giudici parlermitani.“Il tribunale di Palermo – ha dichiarato Giovanni Guadagna – ha riconosciuto la validità delle linee guida per il corretto mantenimento degli animali nei circhi, che, anche in qualità di teste dell’accusa durante il processo, ho sottolineato. Il riconoscimento del valore delle linee guida, ha sicuramente contribuito alla loro condanna, la quale, è bene ricordarlo, scaturisce dall’applicazione dell’articolo 727 del Codice Penale così come riformulato dalla nuova legge sul maltrattamento degli animali. Un altro circo Togni - continua Guadagna - è attualmente stato investito dall’applicazione dello stesso articolo, procedimento scaturito stavolta da un sequestro recentemente operato dal Corpo Forestale dello Stato nel litorale romano. Occorrerebbe pertanto che i circhi facessero ammenda e provvedessero da subito ad iniziare un percorso di civiltà il quale dovrà concludersi con l’eliminazione degli spettacoli con animali”.
Etichette: animali, Animalismo, circo, enpa, lidia togni
4 febbraio 2008
Legislazione Zoo: disattese le volontà comunitarie
"Fatta la legge trovato l’inganno? Niente affatto: quando si parla di benessere degli animali l’inganno è già spiegato nella legge." E’ questo il duro commento di Enpa all’ennesima messa in scena delle autorità governative italiane che nuovamente disattendono le disposizioni europee. Le false modifiche sono contenute nella Legge Comunitaria 2008, da poche ore consegnata dal Governo alla Camera e al Senato.
La Direttiva sugli zoo della Commissione Europea obbligava gli Stati membri a chiudere tutti i giardini zoologici inutili alla difesa della biodiversità. L’Italia, furbescamente, aveva invece considerato nella definizione di giardino zoologico solo chi difendeva la biodiversità. In tale maniera, non essendo chiaramente definiti gli zoo, rimanevano aperte anche le strutture peggiori. Per tale motivo era stata avviata la procedura di infrazione contro l’Italia la quale doveva rimediare nella Comunitaria 2008. Questa, però, si dimentica di modificare un’altra parte nulla della definizione di zoo che continua ad escludere i serragli che per numero e specie di animali prigionieri, sono considerati inutili alla difesa della biodiversità. In pratica nulla, anche questa volta, cambierà.
Inoltre, tra le altre gravi inadempienze, ENPA denuncia la mancanza di rigorose disposizioni per la salvaguardia del benessere degli animali, l’incredibile manomissione che di fatto ha abrogato i tempi di presentazione delle domande di licenza, e la possibilità di aprire nuovi zoo addirittura senza licenza.
“Già nello scorso mese di novembre – ha aggiunto Guadagna - Enpa aveva denunciato come il segretissimo testo fatto pervenire sul tavolo del Consiglio dei Ministri prima della consegna al Parlamento, conteneva gravissime disattenzioni. Queste non solo già compromettono il benessere degli animali ma costeranno al nostro Paese pesanti sanzioni. Per avere copia del testo incriminato avevo personalmente scritto – ha concluso Guadagna – al Dipartimento delle Politiche Comunitarie, ma incredibilmente mi era stato risposto che si trattava di atti riservati. Peccato che le sanzioni non ricadranno solo sul conto di chi ha commesso gli errori .”
Enpa ha già preso contatto con gli uffici della Comunità europea affinchè l’Italia sia obbligata a recepire senza inganni le disposizioni in difesa degli animali. ENPA promuoverà inoltre la presentazione di emendamenti alla legge, che saranno così resi disponibili alla ripresa dei lavori delle Commissioni parlamentari competenti.
Oltre 30.000 animali sono oggi tenuti prigionieri nel centinaio di zoo italiani. La legge italiana sugli zoo, entrata in vigore nel maggio 2005, ha recepito con sei anni di ritardo una specifica direttiva comunitaria. Oltre alla attuale proposta di modifica, la legge zoo è stata manomessa con due distinti provvedimenti già agli inizi del 2006. Gli unici ad avvantaggiarsi di tale situazione saranno i botteghini di zoo-bioparchi, delfinari ed altre strutture detentive.
Etichette: animali, Animalismo, enpa, zoo
25 gennaio 2008
Le baleniere e i rifornimenti illegali in Antartide
Gli attivisti di Greenpeace hanno ostacolato il rifornimento di carburante dalla nave cisterna Oriental Bluebird alla nave macelleria giapponese Nisshin Maru. Si tratta di un'operazione illegale nelle acque antartiche per i rischi ambientali che essa comporta. Un gommone si è infiltrato tra le due navi rallentandone l'avvicinamento per il passaggio di carburante.
I membri dell'equipaggio dell'Esperanza hanno avvertito le baleniere giapponesi che la nave di Greenpeace e gli attivisti sui gommoni si trovavano dietro l'Oriental Bluebird per impedire le operazioni di rifornimento. Ma le due navi hanno continuato ad avvicinarsi, mentre uno dei gommoni rischiava di restare intrappolato.
Sakyo Noda, responsabile campagna Balene di Greenpeace Giappone, ha mandato un chiaro messaggio all'Oriental Bluebird: la nave cisterna deve lasciare subito le acque antartiche; il rifornimento è un'attività pericolosa che mette a rischio un ambiente incontaminato e protetto come l'Antartide. Proprio l'anno scorso la Nishin Maru ha subito un incendio mentre era in prossimità dell'Oriental Bluebird: non è escluso che fosse in corso un trasbordo tra le due navi.
La nave cisterna con bandiera panamense non è nemmeno ufficialmente registrata come parte della flotta baleniera e non dovrebbe essere lì. Il governo panamense - che si è schierato a difesa delle balene nell'IWC - si rende complice della loro mattanza, se permette all'Oriental Bluebird di rifornire la Nisshin Maru sotto la propria bandiera.
Etichette: Ambiente, animali, Animalismo, balene, Greenpeace
24 gennaio 2008
Papa benedice mucche e maiali, LAV: ipocrisia
“A San Pietro giovedì 17 gennaio c'è stata una benedizione degli allevatori non di mucche, maiali, pecore e galline che finiranno comunque alla macellazione. Un esercizio di pura ipocrisia”. Così Gianluca Felicetti, presidente della LAV, commenta la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, in Vaticano, con la manifestazione organizzata dall’Associazione Italiana Allevatori per la benedizione del cardinale Angelo Comastri, vicario del Santo Padre.
“Forse non a caso Papa Benedetto XVI, proprio domenica scorsa, ha compiuto un grande passo indietro rispetto al sentire comune di moltissimi cattolici, così come rispetto ai suoi predecessori, dicendo che gli animali non saranno chiamati all’eternità. E pensare che Paolo VI era stato invece possibilista sul reincontro in Paradiso anche con gli animali e Giovanni Paolo II aveva attribuito anche agli animali il soffio divino”, prosegue Felicetti.
Per l’arrivo di centinaia se non di migliaia di animali d’allevamento in San Pietro, la LAV ha allertato l’Asl veterinaria e il Comune di Roma per svolgere tutti i controlli dovuti sul trasporto, lo scarico e il carico, uno stress inutile di centinaia e centinaia di chilometri in andata e ritorno solo a uso e consumo degli allevatori.
La LAV chiede ai cittadini con i propri animali salvati dalla strada come cani e gatti, così come dalla macellazione, di partecipare invece alle benedizioni che diversi parroci ormai svolgono da anni a favore degli animali in onore di Sant’Antonio Abate ogni 17 gennaio, seguendo le orme di Don Mario Canciani di San Giovanni dei Fiorentini a Roma, scomparso solo qualche mese fa.
Etichette: animali, Animalismo, LAV, papa, vaticano
10 gennaio 2008
Più controlli sulle strade per il benessere degli animali
Da oggi chi trasporta animali vivi privo della nuova “patente sul benessere degli animali” (certificazione di idoneità per i conducenti) è punito con una sanzione fino a 4.500 Euro. Il “certificato di idoneità” è uno dei nuovi adempimenti previsti dall’Unione Europea con il Regolamento 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto, al fine di migliore le gravi condizioni di viaggio degli animali vivi ed è una vera e propria “patente” del benessere degli animali che i conducenti devono avere obbligatoriamente per effettuare il trasporto degli animali.
Il Regolamento 1/2005 prevede, infatti, che i conducenti dei mezzi adibiti al trasporto di animali vivi, italiani e comunitari, debbano possedere adeguate conoscenze relative all’accudimento degli animali, saper valutare lo stress durante il trasporto e decidere le prime cure di emergenza in caso di condizioni di malessere degli stessi.
Il “certificato di idoneità” rappresenta quindi uno degli adempimenti previsti dal legislatore comunitario per fare fronte alle tante sofferenze cui gli animali sono sottoposti nel corso dei lunghi viaggi, che possono durare anche alcuni giorni, in condizioni indescrivibili di grave sovraffollamento, esposti a temperature torride o fredde, a seconda della stagione, e molto spesso senza ricevere adeguato trattamento e soste.
“L’Italia è in ritardo con l’applicazione della disciplina comunitaria e con l’emanazione di questi Certificati di idoneità, pur essendone nota la scadenza fin dal 2004 – dichiara Roberto Bennati Vicepresidente LAV – ancora una volta questo ritardo si traduce in gravi violazioni alle norme comunitarie, oltre che del benessere degli animali e della sensibilità dei cittadini, e rappresenta un grande regalo alle industrie della macellazione, che in questi mesi hanno sfruttato gravemente la mancanza di applicazione delle norme sul trasporto nel nostro Paese”.
“Siamo a conoscenza che molti trasportatori nazionali e comunitari non hanno ancora conseguito il Certificato di Idoneità e quindi effettueranno dei trasporti illegali – prosegue Bennati – chiediamo perciò alle Forze dell’Ordine adibite al controllo su strada e a tutte le Autorità veterinarie del nostro Paese di rafforzare i controlli al fine di sanzionare violazioni e accertare che il benessere degli animali possa trovare una necessaria e fondamentale applicazione, come più volte rilevato in diversi ambiti anche dalle Istituzioni comunitarie”.
Etichette: animali, codice della strada, LAV, trasporto
4 gennaio 2008
La comunità di Veroli avvierà nuove terapie con gli animali
Dopo la tragica notizia dell'uccisione dell'asinello avvenuta a Veroli si è scatenata una vera e propria corsa di solidarietà da tutta Italia che ha visto il suo apice lo scorso 23 dicembre. Di solito in questa data si incartano gli ultimi doni da mettere sotto l'albero e invece tante persone, dal Sindaco al Comandante della locale stazione dei Carabinieri, dai membri della banda musicale di Veroli a tanti privati cittadini, si sono ritrovati presso l’ex convento dei cappuccini dove ha sede il centro diurno per disabili, per assistere alla consegna degli asinelli da parte di donatori provenienti da tutta Italia. Anche l'Enpa era presente con Paolo Spicacci, coordinatore regionale del Lazio, con Nives Campanelli presidente provinciale Enpa di Frosinone e Balù, uno stupendo asinello di 22 mesi che il suo proprietario Francesco Capitani di Subiaco, ha gentilmente regalato alla Comunità di Veroli grazie all’interessamento della Protezione Animali. Il trasporto di Balù è avvenuto grazie alla disponibilità di un altro amico dell'Enpa, Curzio, anch’egli di Subiaco. Nonostante il maltempo di quel giorno, si è presentato puntuale con il suo furgone con dentro Balù. E' stata una grande festa di solidarietà e di civiltà e di amore per i disabili con il riconoscimento del grande valore educativo per questi animali troppo spesso maltrattati. La consegna è avvenuta con grande naturalezza e spontaneità. Nei giorni prossimi avverrà un'ulteriore consegna di asini e il coordinatore Paolo Spicacci, oltre a occuparsi, insieme agli amici di Subiaco, del mantenimento di questi simpatici animali, ha dichiarato che avvierà con la Comunità una serie di progetti pilota sia per l'onoterapia (quella fatta con gli asini) sia per l'ippoterapia (con i cavalli) sia, infine, per la pet therapy (con tutti gli altri animali).
Etichette: animali, Animalismo, enpa, pet therapy, veroli
3 gennaio 2008
Megattere "graziate" dal Giappone
Dalla Yushin Maru, nave da caccia della flotta giapponese, parte un primo arpione che ferisce una balena. Ma servono altri tre colpi di arpione per uccidere la balena ferita in fuga.
Il governo giapponese "concede la grazia" alle megattere - specie a rischio di estinzione - ma non rinuncia alla "condanna a morte" di circa mille balene nel Santuario dell'Oceano Antartico. Anche quest'anno la nave di Greenpeace "Esperanza" è partita all'inseguimento della flotta baleniera giapponese. Con i gommoni pronti a sfrecciare per salvare le balene dagli arpioni.
Tutto il mondo chiede al Giappone di fermare il massacro delle balene praticato con la scusa della ricerca scientifica. La ricerca scientifica giapponese è un vero scandalo: in anni di caccia non ha mai prodotto un dato utile. Gli scienziati non hanno bisogno di uccidere le balene per studiarle.
La carne di balena non ha mercato. Un sondaggio pubblicato in Giappone nel giugno 2006 dal Nippon Research Centre mostra che oltre due terzi dei giapponesi intervistati disapprova la caccia baleniera in Antartide e che il 95 per cento non mangia mai, o solo raramente, carne di balena. E' per questo che nei magazzini giapponesi sono ammassate circa 4.000 tonnellate di carne di balena invendute: hanno anche provato a usarla come mangime per cani!
La caccia baleniera mette a rischio l'attività del whale watching - la pacifica osservazione delle balene in mare - che ha un mercato mondiale di un miliardo di dollari l'anno. La gente ama osservare questi affascinanti animali da vivi. Di certo non fatti a pezzi dalle baleniere.
La nave Esperanza seguirà come un'ombra gli assassini di balene. Quest'anno a bordo ci sono tre attivisti italiani: Caterina Nitto (secondo ufficiale), Gianluca Morini (radio operatore), Simona Fausto (assistente cuoco).
Le balene valgono molto più da vive che da morte. Per questo Greenpeace ha lanciato una proposta per una rete di riserve marine che copra il 40 per cento dei mari del Pianeta, inclusa una proposta specifica nel Mediterraneo. Questa rete servirà a proteggere gli ecosistemi pelagici e quindi anche i cetacei.Che il governo giapponese abbia salvato 50 megattere è una vittoria per Greenpeace. La notizia che ora tutto il mondo aspetta è che nessun arpione colpisca mai più una balena.
Etichette: Ambiente, animali, Animalismo, balene, giappone, Greenpeace
2 gennaio 2008
WWF in azione: in libertà l'ultima tartaruga dell'anno
Un'altra tartaruga marina, della specie Caretta Caretta, è stata rimessa in libertà nelle acque di Gioia Tauro. Recuperata anche una poiana ferita.
A conclusione di un anno che ha visto il WWF Calabria ancora una volta impegnato su tutti i fronti della tutela della Natura, un’altra Tartaruga marina della specie Caretta Caretta è stata rimessa in libertà, grazie alla ormai collaudata collaborazione tra il Corpo delle Capitanerie di Porto e la stessa associazione ambientalista.
Ma il WWF rivolge un plauso anche a quei pescatori di Gioia Tauro che, ritrovandosi l’esemplare nel sacco della rete, preoccupati per le conseguenze che la cattura accidentale avrebbe potuto arrecare all’animale protetto, hanno subito avvisato la Guardia Costiera gioiese che, a sua volta ha allertato il Veterinario di turno dell’ASL di Palmi, Domenico Lugara e lo stesso WWF.
Dopo il trasporto del rettile marino presso la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, la tartaruga è stata tenuta in osservazione per diverse ore in una delle vasche sempre pronte per questi casi di emergenza e nella mattina del 29, d’accordo con il responsabile del Progetto Tartarughe del WWF in Calabria, il Comandante Domenico Andrea Napoli disponeva il rilascio in mare dell’esemplare mediante l’impiego della Motovedetta CP 808 al comando del Maresciallo Vito Milidoni.
Durante la permanenza in vasca la tartaruga aveva infatti reagito bene, dando segni di vitalità e di buone condizioni di salute, per cui, nonostante il freddo e il forte vento di levante che hanno reso difficoltosa tutta l’operazione, l'animale (un robusto esemplare di 61 cm di carapace, pesante una quarantina di chili), dopo essere stata marcata con due targhette di riconoscimento, è stata rilasciata a circa due miglia al largo, immergendosi subito tra la soddisfazione generale di quanti, tra Guardia Costiera e WWF, avevano reso possibile questo piccolo segno di amore verso il mare: niente di meglio per farsi gli auguri di fine anno.
Infine l’ultima domenica del 2007 ha visto impegnato il WWF nel recupero di una Poiana ferita, che era stata rinvenuta in un agrumeto da Domenico Russo e Francesco Librandi e da questi subito consegnata ai Carabinieri di Vibo Marina. Grazie all’ennesimo intervento del WWF il rapace protetto sarà ricoverato presso il Centro di Recupero della Provincia di Catanzaro.
Etichette: Ambiente, animali, Animalismo, tartarughe, WWF
21 dicembre 2007
Dodici asinelli per il Centro Disabili di Veroli
Una vera e propria gara di solidarietà è scattata nei confronti dei bambini di Veroli, in provincia di Frosinone, utenti di un centro di terapia per disabili che utilizzavano un asinello per la pet therapy. Martedì mattina, i piccoli ospiti trovarono l’asinello morto, ucciso da un colpo di pistola alla tempia. All’animale era inoltre stato tagliato un orecchio prima di essere gettato in una scarpata.
All’Enpa è stato subito offerto un l’asinello per rimpiazzare quello morto. Una persona di Subiaco, vicina all’associazione, ha deciso di donare Balù, uno splendido asino di 18 mesi che il coordinatore regionale della Protezione Animali del Lazio, Paolo Spicacci, si è fatto carico di trasportare. Contemporaneamente, però, da tutta Italia è partita una gara di solidarietà, per cui all’associazione di Veroli sono stati donati altri 11 asinelli provenienti da ogni parte del Paese, dalla Sicilia al Veneto sono arrivate donazioni di equidi. La cosa ha molto stupito sia i responsabili del centro del frusinate, sia l’Enpa, dal momento che non era stato lanciato alcun appello in tal senso. Una solidarietà, quindi, del tutto spontanea che sta a dimostrare come ci siano tante persone che amano sia i bambini, sia gli animali. Tale solidarietà, inoltre, suona anche come una dura condanna agli autori dell’ignobile e vile gesto criminale. Gli asinelli saranno consegnati all’associazione domenica prossima, 23 dicembre, alla presenza delle autorità cittadine, civili e militari. In rappresentanza dell’Enpa sarà presente anche Paolo Spicacci, coordinatore regionale del Lazio. Dal canto suo, l’associazione che gestisce il centro ha provveduto tempestivamente all’ampliamento della stalla e all’assunzione di un guardiano notturno che da domenica sera vigilerà sugli animali.
Etichette: animali, Animalismo, enpa, Sociale, Solidarietà
20 dicembre 2007
Primato di incidenti con grandi felini al circo di Moira Orfei
Durante il periodo natalizio vi sarà un “affollamento” di circhi con animali nella capitale, due Orfei ed un Togni, per giunta con più zeri in condotta. Si incomincia domani, 19 dicembre, con il Moira Orfei il cui “spettacolo”, intitolato “Una Tigre per Amore”, comprende persino felini geneticamente modificati. E’ il caso di tigri e leoni bianchi, frutto di selezioni genetiche adoperate tramite frequenti accoppiamenti tra consanguinei. Purtroppo assieme al mantello i felini hanno ereditato malattie ereditarie le cui potenzialità negative sono notoriamente esaltate da tali tipi di accoppiamenti. Eppure il circo li evidenzia in vero e proprio campionario da fenomeno da baraccone. (ENPA)
“Lo spettacolo circense sarebbe più veritiero – ha dichiarato Giovanni Guadagna, Responsabile Ufficio Cattività di ENPA - se Moira Orfei illustrasse al pubblico se tra le tigri esibite nelle gabbie montate a Roma, vi sono anche quelle che hanno ucciso o ferito persone durante gli addestramenti”.
E’ da notare come il circo di Moira Orfei, abbia selezionato in dieci anni, il numero più alto di morti e feriti dovuti ad aggressioni di tigri. Un addestratore ed un inserviente uccisi, altrettanti feriti, tra cui il figlio della stessa Orfei Stefano Nones, ed almeno altre quattro persone artigliate, rappresentano - secondo l’Enpa - la drammatica dimostrazione di una realtà poco conosciuta.
“La tigre in addestramento – ha aggiunto Guadagna – viene costretta nella forzata repressione dei propri istinti naturali. E’ già questa, a nostro avviso, una forma di violenza il cui prodotto è un animale privato dei propri diritti, innanzi tutto quello alla libertà ed a prescindere se già nato in gabbia o rubato alla vita libera, come nel caso degli elefanti prigionieri dei circhi”.
Claudio Locuratolo, invece, Responsabile della sede romana dell’Enpa, ha lanciato un accorato appello al comune:
“Chiediamo con forza all’Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma, ed alla Consigliera Delegata Monica Cirinnà in particolare, di controllare scrupolosamente le condizioni di detenzione degli animali di tutti i circhi presenti a Roma, sperando almeno che venga fatto rispettare il Regolamento comunale in difesa degli animali. Già pochi anni addietro – ha aggiunto Locuratolo – proprio a Roma il Moira Orfei fu trovato inadempiente ad alcune prescrizioni in difesa degli animali, appena dopo che il Comune di Modena, autore di un analogo Regolamento, vietò al suo circo di entrare in città.”
Sempre a proposito dei circhi presenti per questo natale a Roma, l’Enpa denuncia come le assurde condizioni di detenzione siano oggetto di rinvio a giudizio dei responsabili del circo Lidia Togni, mentre di Liana Orfei, presente sempre nella capitale con lo spettacolo “Cenerentola On Ice”, ci rimangono le incredibili descrizioni delle tecniche di addestramento da lei pubblicate alcuni anni fa. Dalle tigri vigliacche ed infide alle iene imbecilli e stupide. Tutto riportato nel dossier Enpa dal titolo “Il Circo Prigione degli Animali”, consultabile nelle pagine dell’Ufficio Cattività del sito www.enpa.it. Nello stesso dossier, inoltre, sono riportati i finanziamenti concessi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai circhi (fino a 300mila euro annui per l’impresa che gestisce il Circo di Moira Orfei). Il tutto nonostante che in un solo anno gli incassi al botteghino dei circhi italiani, come recentemente reso noto dall’Enpa, si siano ridotti di quasi l’ottanta per cento (fonte SIAE, raffronto primo semestre 2006-2007) per via della presenza in Italia del più grande spettacolo circense al mondo senza animali, ossia il canadese Cirque du Soleil, che da solo ha incassato nei primi mesi 2006, più di quanto tutti i circhi italiani con animali sono riusciti a fare in un anno.
Etichette: animali, Animalismo, circo, enpa, moira orfei, roma
18 dicembre 2007
Jurka: incontro tra le Associazioni e la Provincia di Trento
Lunedì 17 dicembre, la LAV, in compagnia di altre associazioni animaliste, ha incontrato il presidente della Provincia di Trento, on. Lorenzo Dellai. Scopo dell’incontro è stato ottenere notizie sullo stato di salute dell’orsa Jurka e sulle prospettive per il suo futuro.
Innanzi tutto sono state richieste le motivazioni che hanno determinato la cattura di Jurka. Il Presidente, supportato da due funzionari che seguono il progetto di reintroduzione dell’orso bruno, del quale fa parte anche Jurka, ha dichiarato che l’orsa è stata catturata in quanto aveva assunto comportamenti “problematici”. I comportamenti sono stati descritti anche con il supporto delle immagini che hanno illustrato numerose visite di Jurka presso insediamenti umani. Visite che non hanno mai messo a rischio nessun essere umano, pur essendosi l’orsa spinta anche nei pressi di case e luoghi frequentati. Eppure tanto è bastato perché il Presidente desse l’ordine di cattura e successiva reclusione dell’orsa in un piccolo e malsano recinto.
La nostra impressione è stata che il Presidente sia stato vittima degli stessi pregiudizi che il progetto del quale fa parte Jurka, avrebbe dovuto contribuire a rimuovere. Infatti è comunemente diffusa l’idea che gli orsi siano pericolosi per gli esseri umani, pur non essendo noi considerati prede da parte dei plantigradi!
Esiste uno studio scandinavo, basato su 800 incontri documentati dell’orso bruno da parte degli umani. Ebbene in nessun caso l’orso si è dimostrato ostile nei confronti dell’uomo. Gli orsi possono attaccare un uomo solamente per difendere sé stessi (nel caso siano stati feriti), i propri cuccioli ed il cibo, in pratica comportandosi come qualsiasi essere umano che dovesse trovarsi in analoghe situazioni di pericolo.
Jurka si è avvicinata ed ha attraversato luoghi normalmente frequentati dagli esseri umani e questo è effettivamente un comportamento “anomalo” per una specie che sfugge l’uomo appena ne sente l’odore.
Il suo comportamento avrebbe potuto generare curiosità, desiderio di capire perché Jurka si è tanto avvicinata a noi, cercando forse un contatto, un dialogo interspecifico.
A questo atteggiamento la provincia di Trento ha risposto con la classica arroganza umana: cattura e deportazione. Chiusura di qualsiasi possibilità di dialogo e confronto con una specie che, forse, cercava un contatto con animali (noi esseri umani) temuti da millenni e che oggi, almeno nel nostro Paese, non rappresentano più un pericolo.
E’ quanto successo quest’estate in un piccolo comune della provincia di Imperia, dove un cinghiale selvatico ha vinto la naturale diffidenza nei confronti dell’essere umano e, attratto irresistibilmente dalle crocchette per gatti, è diventato la mascotte dei cittadini che lo hanno battezzato Bacì. Tanto per dare il giusto peso alle voci che vogliono il cinghiale un animale pericoloso ed aggressivo.
Ora il futuro di Jurka prevede un recinto di maggiori dimensioni, con una migliore esposizione, lontano dalla curiosità dei turisti. Di liberazione il presidente Dellai non vuole proprio sentire parlare, nonostante le reiterate sollecitazioni che, in conclusione dell’incontro, hanno determinato un palpabile nervosismo e l’irritazione del Presidente.
La chiusura alle richieste della LAV e delle altre Associazioni, supportata da documentazioni, norme ed autorizzazioni, è stata totale. In subordine è stato quindi chiesto di allestire un recinto molto più grande degli 8.000 metri quadri previsti nella nuova collocazione. Anche in questo caso il muro di gomma istituzionale ha citato l’idoneità formale della nuova installazione, in quanto provvisoria, in attesa di organizzare un vero e proprio centro che preveda anche l’accoglienza di orsi eventualmente feriti e quindi bisognosi di cure prima della reintroduzione in natura.
Di una cosa vi è certezza: Jurka non doveva essere catturata e l’incontro con il Presidente Dellai ha rafforzato questa convinzione. La decisione del Presidente è stata determinata dalla sua paura, mascherata dal dovere istituzionale di garantire sicurezza ai suoi concittadini.
13 dicembre 2007
Macellazione rituale: il Comandante dei Vigili di Reggio Emilia la ritiene lecita
La sezione provinciale Enpa di Reggio Emilia, ha diffidato Antonio Russo, Comandante della Polizia municipale del capoluogo emiliano, perché ha dato precise disposizioni, tra l’altro per iscritto, affinché i vigili urbani della città, non intervengano per impedire o eventualmente sanzionare la macellazione di animali “ancorché non eseguita secondo i dettami di Legge”.
Nel provvedimento si legge che la macellazione eseguita al di fuori delle opportune sedi, senza lo stordimento preventivo degli animali, che muoiono spesso tra enormi sofferenze, è da considerarsi legale perché tiene conto delle tradizioni religiose di islamici ed ebrei. Nel ribadire che la Legge italiana è uguale per tutti, e che le norme igienico-sanitarie e a tutela degli animali non possono essere sottomesse alle tradizioni di religioni, di sette religiose e simili, la sezione provinciale di Reggio Emilia, il 20 novembre scorso, ha già avuto un incontro con le parti in causa.
Tale incontro si è tenuto nella sala consiliare della Provincia di Reggio Emilia e vi hanno partecipato i rappresentanti dell’ASL, rappresentanti delle associazioni islamiche, del servizio veterinario e igiene degli alimenti della regione Emilia Romagna, del Centro di Referenza Nazionale sul Benessere Animale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Nel corso di tale riunione, sono state illustrate le tecniche alternative alla classica macellazione rituale senza preventivo stordimento dell’animale. A fine della riunione sono stati illustrati due metodi alternativi che consentono di limitare la sofferenza dell’animale durante la macellazione e contemporaneamente rispettare i rituali religiosi. I due metodi sono descritti in un documento scaricabile qui. La prossima riunione è prevista per domani 14 dicembre.
Intanto, 41 deputati di varie forze politiche, tra cui il presidente federale della Lega Nord Angelo Alessandri e l’onorevole Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Interno e della Salute, Giuliano Amato e Livia Turco, per conoscere “quali provvedimenti intenda prendere nei confronti della circolare della Polizia Municipale di Reggio Emilia che ritiene prevalente rispettare i dettami del rito religioso invece che quelli della legge dello Stato; - quali provvedimenti il ministero intenda prendere per fronteggiare questa emergenza e per fare in modo che le leggi che disciplinano le macellazioni rituali siano rispettate”.
Analoga intenzione è stata annunciata dal vicepresidente del gruppo di Forza Italia a Montecitorio Isabella Bertolini. Il testo dell’interrogazione è consultabile sul sito.
Etichette: animali, Animalismo, enpa, macellazione