5 aprile 2015

[7 giorni da... vegana] La conclusione

Nei giorni scorsi, un po' per mancanza di tempo, un po' per mancanza di argomenti (dato che non ho preparato pietanze particolari o che per qualche motivo meritavano menzione) ho smesso di fare il mio reportage quotidiano.
In questi giorni sono riuscita parzialmente a smettere di divorare chips dopo cena, ma più per forza di volontà che per sazietà.
Ho mangiato zuppe di verdure, legumi, pasta, riso, frutta secca come snack, anche frittelle di verdure e ovviamente tante verdure sia crude che cotte in modi diversi. Cose che normalmente gradisco, ma alternate ad alimenti di produzione animale.
L'esperienza è iniziata male, poi è migliorata perché avevo capito con che filosofia cucinare. Quindi non cibi adattati vegan, ma cose nate tali. Di cose "nate tali" ne avevo già fatte tante, quindi alla fine è stato sufficiente utilizzare quelle ricette. Ma dal quarto giorno in poi è successa un'altra cosa: il fisico ha iniziato a protestare. Pur mangiando tante cose saporite e gradite lasciavo la tavola insoddisfatta. Tanta quantità nel piatto. Tanta che una parte del corpo mi segnalava "basta, altrimenti vai in bagno a vomitare", mentre un'altra parte implorava cibo. È una sensazione molto strana che non avevo mai provato. Anche mangiare patatine o pop corn durante un film dopocena è diventato difficile. Ne ho voglia, ma non riesco a mandarli giù perché l'organismo segnala che è pieno, basta, nun 'gna faccio più... quindi una pienezza illusoria, quando in realtà mancano elementi nutrizionali. Altrimenti non si spiega.

Morale della favola? Conclusioni?

Auguro a tutti i miei amici vegani una vita lunga e in salute, ma fatevi controlli e fatevi seguire da un medico. A come mi sono sentita io in questi giorni è meglio. Ho avuto sbalzi di umore che neanche durante il ciclo più ciclo... negli ultimi due giorni ho faticato ad avere voglia di alzarmi, soprattutto nervosismo, alternato a momenti canterini che neanche tre canne di marja...

Per alcuni potrebbe essere la dieta migliore, ma non lo è per me. Mi sono approcciata a questa settimana con la migliore delle intenzioni, ovvero capire e scoprire, senza pregiudizi. Ho cercato di cucinare il cucinabile in termini di gusto (senza ricorrere a ciò che considero aberrazione, ovvero seitan e surrogati vari), ma pur mangiandone in quantità non mi sono mai alzata da tavola sazia.

Questo segna la fine della mia vita da vegana. :-)

2 aprile 2015

[7 giorni da... vegana] Terzo giorno: posso farcela

Oggi giornata molto piena, quindi sarò rapida, anche perché è tardi.

A colazione l'ormai consueta colazione a pane e marmellata con the.

A pranzo però mi sono dilungata nel preparare una crema di lenticchie che volevo preparare da tempo. Molto semplice. Lenticchie bollite in brodo vegetale, frullate, addensate con un po' di fecola. Condite con un pesto al rosmarino (ovviamente senza formaggio) e pinoli tostati.

Poi un lungo pomeriggio di commissioni e al ritorno per i miei coinquilini mi fermo al caseificio a comprare un po' di mozzarella e piangere tutte le mie lacrime mentre in fila al caseificio sentivo quel profumino inconfondibile e poi a casa mentre se la sbafavano con salumi vari di "contorno".


Io mi sono consolata con un pane fresco di forno, pomodorini e friarielli.



Sono stata sazia più a lungo del solito, soprattutto a pranzo dopo la vagonata di legumi, ma ora sto onorando le patatine fritte prime di andare a letto.

A domani!