“Caro Babbo Natale, tu che di questi tempi accontenti grandi e piccini, fai un dono anche a me, salva la città dove sono nato e vivo, la bella Napoli. Salvala innanzitutto da chi ha dimostrato di non avere la capacità di amministrarla. Liberala dagli attuali amministratori, mandando a casa il sindaco Iervolino ed il presidente della Giunta regionale della Campania, Bassolino – esordisce Gennaro Capodanno in una lettera inviata simbolicamente a Babbo Natale –. Napoli è una città in agonia, dove, in questi giorni di festa, al posto delle luminarie e degli addobbi natalizi troviamo cumuli di spazzatura dappertutto; dove per pochi euro si uccidono persone innocenti; dove i rapinatori assaltano i negozi in pieno giorno; dove la delinquenza organizzata arruola i giovani che lasciano la scuola perchè non credono più nel fatidico pezzo di carta, che offre solo disoccupazione, frustrazione e fame; dove sul presepe quest’anno troviamo pistole, fucile e bare per denunciare gli oltre cento morti ammazzati nel solo2007“.
“Con un sindaco – continua Capodanno- che esulta perché a Napoli è stato assegnato il Forum delle culture che si svolgerà tra sei anni, nel 2013, mentre le forze dell’ordine vanno ad arrestare alcuni funzionari di palazzo S. Giacomo per l’ennesimo scandalo delle tangenti sugli appalti truccati; con un presidente della regione Campania che si fa chiamare “Governatore” ma che non riesce a governare l’immondizia, facendo sì che la regione Campania sia diventata la pattumiera d’Italia, con tonnellate di rifiuti distribuiti dappertutto; in queste drammatiche condizioni solo tu puoi salvare la Città morente, che il settimanale L’Espresso ha salutato col titolo di copertina “Napoli perduta“. In caso contrario a noi tanti napoletani onesti non resterà altra scelta che andare via “.
“Pensaci tu Babbo Natale – conclude nella lettera Capodanno - e, trovandoti,rivolgi anche una preghiera a tua cugina la Befana. Il 6 gennaio prossimo tanto, ma proprio tanto, carbone nero nelle calze di tutti coloro che, a vario titolo, hanno disamministrato questa bella ma sfortunata metropoli, riducendola nello stato di degrado attuale “.
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www.vivivomero.it
23 dicembre 2007
Napoli“città perduta”: lettera a Babbo Natale
21 dicembre 2007
Dodici asinelli per il Centro Disabili di Veroli
Una vera e propria gara di solidarietà è scattata nei confronti dei bambini di Veroli, in provincia di Frosinone, utenti di un centro di terapia per disabili che utilizzavano un asinello per la pet therapy. Martedì mattina, i piccoli ospiti trovarono l’asinello morto, ucciso da un colpo di pistola alla tempia. All’animale era inoltre stato tagliato un orecchio prima di essere gettato in una scarpata.
All’Enpa è stato subito offerto un l’asinello per rimpiazzare quello morto. Una persona di Subiaco, vicina all’associazione, ha deciso di donare Balù, uno splendido asino di 18 mesi che il coordinatore regionale della Protezione Animali del Lazio, Paolo Spicacci, si è fatto carico di trasportare. Contemporaneamente, però, da tutta Italia è partita una gara di solidarietà, per cui all’associazione di Veroli sono stati donati altri 11 asinelli provenienti da ogni parte del Paese, dalla Sicilia al Veneto sono arrivate donazioni di equidi. La cosa ha molto stupito sia i responsabili del centro del frusinate, sia l’Enpa, dal momento che non era stato lanciato alcun appello in tal senso. Una solidarietà, quindi, del tutto spontanea che sta a dimostrare come ci siano tante persone che amano sia i bambini, sia gli animali. Tale solidarietà, inoltre, suona anche come una dura condanna agli autori dell’ignobile e vile gesto criminale. Gli asinelli saranno consegnati all’associazione domenica prossima, 23 dicembre, alla presenza delle autorità cittadine, civili e militari. In rappresentanza dell’Enpa sarà presente anche Paolo Spicacci, coordinatore regionale del Lazio. Dal canto suo, l’associazione che gestisce il centro ha provveduto tempestivamente all’ampliamento della stalla e all’assunzione di un guardiano notturno che da domenica sera vigilerà sugli animali.
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18 dicembre 2007
Aiutava i bambini disabili l'asino ucciso a Frosinone
"E' un atto di inspiegabile ferocia, di vergognosa violenza". Così Paolo Spicacci, Coordinatore regionale Enpa del Lazio commenta l'uccisione di un asino impiegato in un progetto di pet therapy.
Il fatto è avvenuto a Veroli, in provincia di Frosinone, dove l'asino veniva coinvolto in un programma di terapie assistite con animali in un centro diurno per disabili. L'asino è stato ucciso con un colpo di pistola; gli ignoti autori del gesto, dopo l'uccisione dell'animale, hanno anche tagliano un orecchio all'equide.
"Un atto così grave è, per le modalità descritte, un episodio sul quale indagare", ha aggiunto Spicacci, per il quale i Carabinieri giunti sul posto sicuramente riusciranno a individuare i responsabili. "Agli autori di questo gesto deve essere data una punzione esemplare - ha dichiarato ancora Spicacci - applicando la Legge 189 che prevede il carcere per fatti simili".
Enpa invita tutti i soggetti che dovessero avere informazioni a rivolgersi ai carabinieri del posto e fornire ogni dettaglio utile alla individuazione degli autori. Sul caso, Enpa annuncia la costituzione di parte civile.
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9 dicembre 2007
Colpevole di sodomia a 13 anni. Eseguita condanna a morte.
Sesto minorenne al momento del reato messo a morte in Iran. Lo sdegno di Amnesty International, che aveva inviato migliaia di appelli alle autorità di Teheran.
Quella di Makwan Moloudzadeh, avvenuta il 5 dicembre nella prigione di Kermanshah, è stata la sesta esecuzione di un minorenne al momento del reato dall’inizio dell’anno in Iran.
“L’uso della pena di morte in Iran ha raggiunto livelli aberranti: tra le persone già messe a morte o a rischio di esecuzione quest’anno vi sono omosessuali, adulteri, prigionieri di coscienza, giornalisti. L’Iran è il paese che dal 1990 ha assassinato il maggior numero di minorenni all’epoca del reato, 28 in totale, in violazione del diritto internazionale che impedisce queste esecuzioni” – ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.
Makwan Moloudzadeh, curdo iraniano di 21 anni, era stato condannato a morte il 7 luglio 2007 per il presunto stupro di un tredicenne avvenuto nel 1999, quando anch’egli aveva 13 anni. Meno di un mese fa pareva che la Corte suprema, dopo aver ratificato la condanna, avesse accettato di esaminare il caso.
Moloudzadeh era stato arrestato il 1° ottobre 2006 a Paveh, nella provincia di Kermanshah. Dopo essere stato sottoposto a numerosi interrogatori, durante i quali aveva subito maltrattamenti, la Corte penale di Kermanshah lo aveva processato e condannato a morte per “atti omosessuali”. Nonostante la legge iraniana preveda che gli atti omosessuali commessi da minori di età non superiore a 14 anni e mezzo debbano essere puniti con la fustigazione, il giudice aveva esercitato il proprio potere discrezionale stabilendo che Moloudzadeh, che aveva raggiunto la pubertà all'epoca del reato, dovesse essere condannato a morte come un adulto.
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12 settembre 2007
Sei vivace? Ecco quello che ti può succedere!
Sono iniziate le scuole, ed ora i genitori dovranno preoccuparsi non solo del costo dei libri e che il loro figlio vada bene a scuola, ma anche del fatto che se avrà qualche difficoltà, potrà essere etichettato con qualche disturbo psichiatrico.
E si, perché grazie al fervente lavoro di questi ultimi anni in Italia della psichiatria nei confronti dei bambini, in particolare attraverso la scuola, il tuo bambino se già dalle elementari ha qualche difficoltà di scrittura, lettura o troppa vivacità, potrà essere segnalato grazie a test fatti nella classe, o dagli stessi insegnanti, convinti ed addestrati ad etichettare i bambini o a segnalarne i casi. allo psicologo o struttura neuropsichiatrica, come potenziali affetti da disturbi psichiatrici.
I test per fare le diagnosi vengono distribuiti in molte scuole, dai quali si creano le statistiche di bambini che sarebbero affetti da disturbi psichiatrici o che potenzialmente lo possono diventare, utilizzando poi queste statistiche nei convegni come quello appena trascorso a Firenze dell'Escap, per convincere le autorità della gravità del problema e per dar credito all'esistenza scientifica di disturbi psichiatrici quali l'ADHD. Ad esempio i test (questionari di dubbio valore scientifico), distribuiti tra il 2002 e 2005 in alcune scuole italiane (Progetto Prisma), secondo cui il 9,1% del campione soddisferebbe criteri per un disturbo psichico secondo la classificazione del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, APA 1994).
Con affermazioni di questo tipo si cercano di convincere genitori e insegnanti: "Spesso, durante il primo anno di scuola elementare, possono emergere difficoltà del bambino nel leggere, nello scrivere e nel far di conto che i genitori scambiano per svogliatezza o scarsa capacità si applicarsi allo studio «È fondamentale rivolgersi ad uno specialista per ottenere una corretta diagnosi ed eventualmente avviare il bambino al percorso riabilitativo»."
Quindi qualsiasi altra motivazione delle difficoltà che può avere specialmente un bambino alle elementari, come: cose non capite nello studio precedentemente, problemi fisici non individuati, allergie, intolleranze alimentari (vedi recenti scoperte relative ai coloranti artificiali nei cibi), problemi in famiglia o con compagni, non verranno individuate e prese in considerazione, visto che secondo la psichiatria fanno fede i questionari che con un tot di risposte affermative, certi comportamenti sono indice di disturbi psichiatrici ben definiti.
In questo modo i veri problemi rimarranno nascosti e irrisolti, con l'aggiunta di un bambino che penserà erroneamente che ci sarà qualcosa di sbagliato nel suo cervello e che dovrà prendere una pillola per potersi controllare.
LA STRATEGIA: CREARE IL PROBLEMA, CONVINCERE LA POPOLAZIONE CHE QUESTO ESISTE, CHE E' GRAVE E CHE SI TRATTA DI UNA MALATTIA.
Vengono pubblicati, su riviste e giornali, una serie di articoli, dove "esperti del settore" annunciano la presenza di tali malattie, nonché' la necessita' di diagnosticarle precocemente.
Si organizzano convegni scientifici sul "problema" e si formano organizzazioni di familiari, che chiedono a gran voce il "diritto alle cure e alla diagnosi precoce".
Mentre cresce la campagna di stampa, al fine di "sensibilizzare" la popolazione, vengono approvati programmi a livello istituzionale che comprendono l'utilizzo di test nelle scuole a tappeto, sin dalla prima infanzia, creazione di strutture "specializzate" che "accolgano" i bambini dove verranno trattati anche con l'utilizzo di psicofarmaci.
Se i genitori si rifiutano di seguire questi iter possono vedersi sottrarre i figli per "mancato aiuto".
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.
Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus.
2 settembre 2007
La Chiesa Cattolica prenda esempio dai Valdesi
Il Sinodo della Chiesa Valdese italiana (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) ha approvato un ordine del giorno, proposto da diversi pastori, dai rappresentanti delle chiese locali e dalla moderatora della Tavola Maria Bonafede, contro l'omofobia dilagante nel nostro paese e di solidarietà "ai fratelli e sorelle omosessuali".
Nell'ordine del giorno si fa riferimento al clima d'odio e alle persecuzioni violente contro i gay e le lesbiche e si sottolinea anche l'importanza di un impegno internazionale contro le discriminazioni e la pena di morte di cui sono vittima le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender).
Arcigay ringrazia la REFO (la Rete di fede ed omosessualità) per aver promosso l'ordine del giorno e tutta la chiesa valdese italiana per il suo pluriennale impegno a fianco delle persone omosessuali, che è per noi fonte di conforto e di fattiva vicinanza.
Ricordiamo che Arcigay da anni indica proprio la Chiesa Valdese per la sottoscrizione dell'8 per mille. Loro utilizzano effettivamente le risorse provenienti dalle tasche degli italiani per destinarle ad attività di aiuto e sostegno di progetti internazionali.
Non si può non notare quale distanza abissale vi sia tra le parole pronunciate dal Sinodo valdese e il silenzio (quando va bene) o gli insulti provenienti dalla chiesa cattolica italiana nei confronti delle persone lgbt.
8 giugno 2007
La Camera approvi il pacchetto anti-violenza
In una anno contati da Arcigay 7 omicidi e 30 casi di violenza fisica nei confronti di persone gay e lesbiche.
E' iniziata alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati l’esame del pacchetto antiviolenza approvato dal governo prima di Natale. Si tratta di una serie di proposte positive, contenenti anche l’estensione della legge Mancino, rivolte ai cittadini vittime di reati compiuti per causa di orientamento sessuale e di identità di genere.
Grazie all’iniziativa parlamentare dell’on. Franco Grillini, deputato di Sinistra Democratica e presidente onorario di Arcigay, il governo si è impegnato a sollecitare il parlamento ad una rapida approvazione del provvedimento. L’on Grillini, nella sua interpellanza, faceva riferimento in particolare a due episodi di violenza ai danni di due esponenti della nostra associazione (Matteo Mariani di Pistoia e Paolo Ferigo, presidente di Arcigay Milano). Questi però non sono che una piccola parte di una complessa realtà dei gravissimi episodi accaduti negli ultimi dieci anni in Italia tra cui oltre 150 omicidi segnalati dalle forze dell’ordine e diverse centinaia di fatti di violenza fisica e verbale ai danni delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
Da una ricerca compiuta da Arcigay e dalle altre associazioni lgbt, dal maggio 2006 al maggio 2007 sono stati denunciati: 7 omicidi; 30 atti di violenza fisica (pestaggi e stupri); 8 atti vandalici nei confronti di sedi e locali omosessuali; 50 episodi di discriminazione nell’ambito lavorativo e sociale a causa del proprio orientamento. A questi vanno aggiunti tutti quei casi che moltissime lesbiche e gay non denunciano per paura di ritorsioni. La paura della denuncia è particolarmente diffusa fra le giovani e giovanissime generazioni che avvertono di non essere in alcun modo tutelate.
3 giugno 2007
Il noleggio di auto per i diversamente abili
E’operativo un network di autonoleggi per il trasporto di persone con e senza conducente, presente in tutta Italia con 92 punti noleggio.
Noleggiami.eu, il network in Italia di autonoleggi per il trasporto di persone con e senza conducente, presente in tutta Italia con 92 punti noleggio, si rivolge anche ai diversamente abili.
Sono già 30, mediamente più di uno per ogni regione d’Italia, gli autonoleggiatori di Noleggiami.eu dotati di auto multiadattate per diversamente abili. Le auto multiadattate sono auto di serie, soprattutto Fiat Panda e Fiat Punto, che grazie ad opportune modifiche sono rese guidabili dai portatori di handicap motori.
Sono moltissimi i diversamente abili potenzialmente interessati all’iniziativa: le modifiche coprono infatti fino al 70% delle disabilità. Il noleggio riguarda tutte le necessità dei diversamente abili, compresa la possibilità di disporre di automobili per la scuola guida.
Per disabilità si intende generalmente la sola disabilità permanente, senza considerare la situazione di chi si ritrova temporaneamente inabilitato a causa di un infortunio o un incidente. Anche per questo tipo di imprevisti vi è la possibilità di noleggiare una vettura adattata al caso.
Inoltre il network degli autonoleggiatori di Noleggiami.eu mette a disposizione furgoni portadisabili, in questo caso condotti da persone normodotate.
Si deve infine notare che piccole utilitarie quali le Smart, fortemente presenti presso gli autonoleggiatori di Noleggiami.eu, essendo dotate di cambio automatico senza frizione si ritrovano ad essere naturalmente adatte per particolari disabilità motorie.
La possibilità di offrire anche a persone diversamente abili questo insieme completo di servizi relativi al settore automobilistico, è frutto di una scelta degli autonoleggiatori di Noleggiami.eu, e diventa più incisivo lavorando in network. (Press Release)
Per informazioni: www.noleggiami.eu