23 dicembre 2007

Napoli“città perduta”: lettera a Babbo Natale


“Caro Babbo Natale, tu che di questi tempi accontenti grandi e piccini, fai un dono anche a me, salva la città dove sono nato e vivo, la bella Napoli. Salvala innanzitutto da chi ha dimostrato di non avere la capacità di amministrarla. Liberala dagli attuali amministratori, mandando a casa il sindaco Iervolino ed il presidente della Giunta regionale della Campania, Bassolino – esordisce Gennaro Capodanno in una lettera inviata simbolicamente a Babbo Natale –. Napoli è una città in agonia, dove, in questi giorni di festa, al posto delle luminarie e degli addobbi natalizi troviamo cumuli di spazzatura dappertutto; dove per pochi euro si uccidono persone innocenti; dove i rapinatori assaltano i negozi in pieno giorno; dove la delinquenza organizzata arruola i giovani che lasciano la scuola perchè non credono più nel fatidico pezzo di carta, che offre solo disoccupazione, frustrazione e fame; dove sul presepe quest’anno troviamo pistole, fucile e bare per denunciare gli oltre cento morti ammazzati nel solo2007“.

“Con un sindaco – continua Capodanno- che esulta perché a Napoli è stato assegnato il Forum delle culture che si svolgerà tra sei anni, nel 2013, mentre le forze dell’ordine vanno ad arrestare alcuni funzionari di palazzo S. Giacomo per l’ennesimo scandalo delle tangenti sugli appalti truccati; con un presidente della regione Campania che si fa chiamare “Governatore” ma che non riesce a governare l’immondizia, facendo sì che la regione Campania sia diventata la pattumiera d’Italia, con tonnellate di rifiuti distribuiti dappertutto; in queste drammatiche condizioni solo tu puoi salvare la Città morente, che il settimanale L’Espresso ha salutato col titolo di copertina “Napoli perduta“. In caso contrario a noi tanti napoletani onesti non resterà altra scelta che andare via “.

“Pensaci tu Babbo Natale – conclude nella lettera Capodanno - e, trovandoti,rivolgi anche una preghiera a tua cugina la Befana. Il 6 gennaio prossimo tanto, ma proprio tanto, carbone nero nelle calze di tutti coloro che, a vario titolo, hanno disamministrato questa bella ma sfortunata metropoli, riducendola nello stato di degrado attuale “.

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