21 settembre 2008

Batti cinque cifre d'amore


Anche quest'anno l'ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, lancia una raccolta fondi per donare cibo alle bestiole ospitate in canili e gattili. Donare qualcosa è facile e veloce: basta inviare un sms al numero 48585 (da Tim, Vodafone, Wind, 3) o chiamando da rete fissa Telecom. Gli sms vi costeranno 1 Euro, mentre la telefonata da fisso ha il costo di 2 Euro. Basta 1 Euro a riempire una ciotola. L'iniziativa è valida dal 20 settembre al 10 ottobre.

Inoltre, sabato 4 e domenica 5 ottobre, l'ENPA organizza la Giornata degli Animali, con tanti volontari in piazza per dare consigli e suggerire i tanti modi in cui dare voce ai nostri amici con la coda. L'elenco delle piazze sarà disponibile sul sito www.enpa.it.

(da mailing list ENPA)

Francia: via sex-shop da Parigi e da sguardi minori

Via i sex-shop da Parigi: e' quanto sta pensando il ministro dell'interno francese Michel-Alliot Marie, scrive il sito internet di Le Monde. Non e' ammissibile, secondo il ministro, che dei bambini di meno di 13 anni possano avere lo sguardo quotidianamente attirato e offeso da negozi che vendono abiti succinti e sex-toy di ogni genere, libri con immagini hard , dvd su pratiche erotiche o pornografiche. Con la chiusura, commenta il quotidiano, una parte di storia di Parigi rischia di perdersi.(Yahoo!Notizie)


Oh, ma che accortezza, che attenzione... ovviamente ai bambini la visione delle prostitute per strada, sulle riviste in edicola e le scene di sesso nei film non fanno niente. Queste proposte di legge mi fanno sempre pensare "ma non è che il ministro ha preso una bella fregatura in un sex-shop e ora si deve vendicare? :P

4 settembre 2008

LIBERTA’ SUL WEB, SENTENZA SHOCK


Le motivazioni della condanna non appartengono ai contesti di una vera democrazia. Secondo il giudice, il blog Accadeinsicilia era addirittura un giornale quotidiano. Per l´informazione in rete potrebbe essere l´inizio del countdown.

Il testo della sentenza emessa dal giudice del tribunale di Modica, che per la prima volta in Italia e in Europa ha condannato per stampa clandestina il curatore di un blog, non solo legittima la preoccupazione e la protesta che si sono levati dalle rete e dal paese negli ultimi mesi, ma offre ulteriori motivi di allarme. Come attestano le carte processuali e le note informative della polizia postale di Catania, la periodicità regolare di "Accadeinsicilia" non è stata assolutamente provata. Non poteva esserlo del resto, trattandosi di un normale blog. Il giudice conclude nondimeno che il sito citato non era soltanto un periodico: era addirittura un giornale quotidiano, condotto in clandestinità. Un assurdo, evidentemente: ma per far quadrare il circolo di una condanna necessaria, a dispetto della discontinuità di pubblicazione che emergeva dai dati, non ci poteva essere altra soluzione. Tale fatto giudiziario viene da un contesto difficile. Come testimoniano numerosi eventi, alcuni poteri forti della Sicilia, sottoposti a critica, stanno facendo il possibile per far tacere Carlo Ruta, reo solo di credere nel proprio lavoro di ricerca e documentazione. Basti dire che solo negli ultimi mesi sono state inflitte allo storico ben quattro condanne, a pene pecuniarie e risarcimenti ingentissimi, per complessivi 97 mila euro, presso tre tribunali della regione. La gravità della condanna di Modica, pur rappresentativa del "senso della giustizia" che vige in taluni ambiti della frontiera siciliana, va comunque ben oltre gli scenari di riferimento, recando un naturale riscontro nell´attuale situazione politica, che sempre più pone in discussione le libertà sancite dall´ articolo 21 della Costituzione. Lontana dai motivi di una vera democrazia, ma prossima alle logiche che vigono a Teheran e a Pechino, la sentenza siciliana apre di fatto un varco pericolosissimo, offrendo ai potentati italiani, sempre più timorosi della libertà sul web, un precedente per poter colpire i blogger scomodi, i siti che fanno informazione libera, documentazione, inchiesta. E´ quindi importante che la risposta a tale atto, già imponente in rete e significativa in altri ambiti, si estenda ulteriormente.

Giovanna Corradini (redattrice), Paolo Fior (giornalista), Nello Lo Monaco (geologo), Vincenzo Gerace (cancelliere), Roberto S. Rossi (giornalista), Carla Cau (associazionismo ragusano), Serena Minicuci (giornalista), Vincenzo Rossi (giornalista), Teodoro Criscione (studente).

Per contatti e informazioni: accadeinsicilia sc8 tiscali.it - cell. 347- 4862409 - www.giornalismi.info/vocilibere Per testimonianze: carlo.ruta sc8 tin.it


Si prega di pubblicare e diffondere il presente comunicato. Viene altresì suggerita la pubblicazione e la diffusione della sentenza, trasmessa in allegato, ritenendo sia importante farne conoscere appieno i contenuti, ai fini della discussione e delle risposte possibili. Si ringrazia vivamente.
(Bellaciao)

2 settembre 2008

Preaperture caccia: Sacrificate milioni di vite per favorire le doppiette


Cacciatori in azione da ieri in alcune regioni italiane, ma entro il 10 settembre saranno quindici su venti le regioni in cui sarà possibile sparare e uccidere milioni di animali. Per l'Enpa, la preapertura autorizzata dalla caccia è ormai solo un pretesto per anticipare l'apertura della stagione venatoria. Ma la scelta di dilatare il calendario è irresponsabile: una decisione che non ha fondamenti scientifici, che va oltre ogni legittima aspettativa relativa alla tutela della biodiversità e che – non per ultimo – pone un problema serio per la sicurezza degli umani.
Le preaperture non hanno basi scientifiche che possano giustificare l'anticipazione selettiva della caccia. Al contrario, anzi, il forte declino della fauna selvatica (impoverimento sia quantitativo che di specie) richiederebbe una maggiore cautela. Inoltre, in questo periodo alcuni specie hanno ancora i piccoli che dipendono dalla madre e uccidere gli adulti significa condannare a morte anche gli esemplari nati da poche settimane.
Il patrimonio di biodiversità italiano è a rischio (certo, non solo per il piombo delle doppiette) e l'Italia negli ultimi anni ha dimostrato di aver fatto ben poco per onorare, su questo punto, gli impegni che pure il nostro Paese ha preso a livello internazionale.
C'è, infine, un ultimo aspetto che non va sottovalutato: quello della sicurezza degli esseri umani. La sovrapposizione, in questo periodo, tra la stagione turistica (non ancora conclusa) e quella venatoria, dovrebbe essere motivo di ulteriore preoccupazione per le Regioni che autorizzano la preapertura: gli incidenti di caccia che vedono vittime esseri umani del tutto estranei all'attività venatoria (escursionisti, cercatori di funghi, persone che approfittano ancora del bel tempo per un pic nic) sono numerosi e frequenti.
Per l'Enpa, insomma, esistono decine di buoni motivi per essere contrari alla preapertura. Ma molte Regioni italiane, pur di non perdere i consensi delle lobby legate all'attività venatoria, sacrificano il nostro patrimonio di biodiversità e a rimetterci sono l'ambiente e le vite di milioni di animali barbaramente stroncate nell'ennesima annata venatoria.