26 dicembre 2008

Beam her up, Gene!

Se n'è andata il 18 dicembre, ma l'ho saputo soltanto oggi. Questo perché negli ultimi giorni il lavoro mi ha impedito il "solito giro di lettura" di vari siti e blog che seguo. Sto parlando di Majel Barrett-Roddenberry, che i più "vecchi" conoscono come infermiera Christine Chapel, mentre i più "giovani" come la stravagante Lwaxana Troy, ambasciatrice di Betazed e madre di Deanna Troy, consigliere dell'Enterprise D. I fan di Star Trek, come me, la ricordano in questi e altri ruoli, tra cui quello di moglie del creatore di una delle saghe fantascientifiche più famose e longeve. Ora ha raggiunto Gene tra le stelle. Buon viaggio Majel.

25 dicembre 2008

16 dicembre 2008

Senza biglietto? in galera!

Certo che se lo facessero da noi altro che "un terzo dei detenuti"!
Un terzo dei detenuti di Berlino è 'dentro' per aver viaggiato a sbafo sui mezzi pubblici.
L’inflessibilità teutonica nel perseguire con il carcere anche i reati più banali non risparmia nemmeno chi viaggia a sbafo sui mezzi pubblici. Il quotidiano della capitale ‘Tagesspiegel’ rivela oggi che un terzo della popolazione carceraria della prigione di Ploetzensee è costituito da persone che hanno viaggiato senza biglietto sui mezzi di trasporto urbani e che si sono poi rifiutati di pagare le multe loro comminate. Il direttore dell’istituto di pena, Udo Plessow, ha spiegato che "almeno 155 dei nostri 480 detenuti sono stati condannati per aver viaggiato senza biglietto, fatto che costituisce un reato".

Il manager aggiunge che in realtà il numero di persone imprigionate per aver viaggiato a sbafo è ancora più elevato, poichè molti detenuti sono stati condannati anche per altri reati più gravi. A venire incontro ai giudici che comminano le pene detentive c’è anche il fatto che nelle quattro prigioni berlinesi non esiste sovrappopolamento carcerario, elemento che oggi fa titolare ironicamente all’altro quotidiano della capitale, ‘Berliner Zeitung’, che "In galera c’è sempre una camera libera". In effetti la direzione degli istituti di pena berlinesi ha confermato che a dicembre nelle locali prigioni c’è solo il 2 per cento di detenuti in eccesso.
(...)
Nella legislazione tedesca non è prevista la norma degli arresti domiciliari e tutte le pene comminate vengono scontate di regola per due terzi della loro durata, a condizione che il detenuto abbia dato prova di buona condotta. Anche le amnistie e gli indulti sono un fatto sconosciuto, mentre l’unica concessione fatta ai detenuti è la liberazione anticipata prima di Natale, se la scadenza della pena cade tra il 24 dicembre ed il 6 gennaio.
Fonte

13 dicembre 2008

Una collana contro la fame nel mondo. Fanno sul serio o prendono per i fondelli?

Quando leggo queste cose non capisco se facciano sul serio o se prendono in giro. Se fosse la seconda direi che è davvero di cattivo gusto scherzare con una cosa seria come la fame nel mondo. Se fosse la prima, beh, perdonatemi se sono scettica, ma dubito fortemente che liofilizzare il surplus della produzione alimentare mondiale e trasformarlo in palline da inserire nella collana per usarle quando necessarie, novelli Indiana Jones persi in lande desolate, possa essere la soluzione al problema. Semmai iniziamo a fare in modo che i produttori, invece di distruggere il surplus per tenere alti i prezzi, trasformino le derrate alimentari in conserve facilmente trasportabili e a lunga conservazione da inviare nei paesi che ne hanno bisogno.

Veniamo all'oggetto in questione. Per il momento è solo il concept di quello che dovrebbe diventare una collana che ricorda vagamente un semplice filo di perle. Le singole sfere si aprono e rivelano il contenuto: una pallina di cibo liofilizzato che sarà sufficiente reidratare con acqua, latte o brodo per consumarlo. La designer in questione è His-Ju Chang.

Se proprio dovesse andare in produzione spero almeno che una parte del ricavato venga devoluto in beneficienza.

Via | Yankodesign