21 aprile 2008

Arrivano in Italia gli oscar dei videogiochi

Sprea Editori è lieta di annunciare la prima edizione dell’ Italian Videogame Award, evento durante il quale verranno premiati i migliori videogiochi degli ultimi dodici mesi.
Sprea Editori, da sempre protagonista e leader dell’editoria videoludica con le sue affermate riviste The Games Machine, Giochi per il Mio Computer, PSM, Xbox 360 Magazine Ufficale, Nintendo Magazine Ufficiale, Game Pro (edizione italiana di Edge) è promotrice di un’iniziativa che vuole diventare un appuntamento ricorrente per tutti gli appassionati, come spiega Stefano Spagnolo, Vice Presidente e Direttore Editoriale della casa editrice milanese: “Premiare l’eccellenza di un mercato trainante e in costante crescita come quello dei videogiochi è per noi un onore oltre che un dovere, a maggior ragione dando enfasi a un’iniziativa che coinvolge non solo gli esperti di settore, ma anche e soprattutto i videogiocatori”.
La kermesse, infatti, è stata pensata proprio per dare voce ai videogiocatori, ai loro gusti e alle loro preferenze. L’Italian Videogame Award premierà i migliori titoli su tutte le piattaforme di gioco, divisi in categorie tecniche ed artistiche. A una prima fase di voto che si svolgerà dal 17 aprile al 25 maggio sul sito ufficiale www.italianvideogameaward.it, seguirà la fase finale con l’ingresso in nomination dei tre giochi più votati di ciascuna categoria. I vincitori saranno celebrati e premiati in uno spettacolare evento live nella serata conclusiva, in programma nei primi giorni del mese di luglio.
Partner tecnologico sarà GameTribes.tv, la web television dedicata all’universo videoludico.
Per la comunicazione e l’organizzazione dei momenti live legati all’evento, Sprea Editori ha scelto come partner Pulsar Communication. Alberto Belli, Amministratore Delegato dell’agenzia varesina commenta:” Per noi è una soddisfazione enorme poter seguire Sprea Editori in questa iniziativa così importante per tutto il mondo videoludico. Daremo il massimo per far si che questa prima edizione dell’Italian Videogame Award sia un evento da ricordare per tutta l’industry e non solo”

18 aprile 2008

La caccia baleniera è un fallimento


Attivisti di Greenpeace hanno circondato la Nishin Maru - nave macelleria della flotta giapponese - aprendo uno striscione con la scritta "Failed".
Dopo una fallimentare missione di caccia, la Nisshin Maru - nave macelleria della flotta baleniera giapponese – è entrata nel porto di Kyoto per scaricare carne di balena. Gli attivisti di Greenpeace l'hanno circondata aprendo uno striscione con la scritta "FAILED". La flotta baleniera ha ucciso meno esemplari del previsto. Ma 551 balenottere minori sono comunque troppe.

Il Governo del Giappone, per continuare la sua vergognosa "ricerca scientifica" - che fino a oggi è costata la vita a oltre 8.000 balene - si era assegnato una quota di 935 balenottere minori, 50 balenottere comuni e 50 megattere. Dopo le prime proteste internazionali, il Giappone ha rinunciato alle megattere. La buona notizia di oggi è che nessuna balenottera comune è stata uccisa. Anche per le balenottere minori la caccia è stata un mezzo fiasco, che è comunque costato la vita a 551 esemplari. Troppi per una specie in pericolo, cacciata in un Santuario Internazionale.

Prima dell'inizio della stagione di caccia, l'Istituto per le Ricerche sui Cetacei, che conduce il programma di caccia baleniera per conto del Governo giapponese, aveva dichiarato che c'era un "rapido aumento" delle balenottere comuni. Addirittura 9.000 esemplari solo in due aree limitate dove hanno operato i balenieri. Dovevano essercene 9.000 in un fazzoletto di mare, ma non ne hanno trovata nemmeno una.

Il Ministero della Pesca del Giappone ha dichiarato che la quota non è stata rispettata a causa delle "interferenze", cioè delle attività di protesta. La nave di Greenpeace Esperanza" ha inseguito la Nisshin Maru per quindici giorni, bloccando le operazioni di caccia di tutta la flotta.

Greenpeace, inoltre, ha chiesto di investigare sulle numerose irregolarità osservate durante la caccia baleniera, come il rifornimento in zona vietata (l'Antartide) e il commercio di carne di balena con Panama in violazione delle norme della Convenzione CITES sul commercio di specie protette.

Tra due mesi in Cile la Commissione Baleniera Internazionale (IWC) discuterà del suo futuro. Il Governo del Giappone, invece di delirare sulla riapertura della caccia commerciale, dovrebbe approfittare di quest'occasione per salvare la sua reputazione internazionale.

All'IWC il governo del Giappone dovrebbe annunciare lo stop definitivo alla caccia nel Santuario dell'Antartide e l'avvio di una politica di tutela.