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4 dicembre 2007

Psicofarmaci: prima pastiglia a otto anni!


“I bambini italiani che assumono psicofarmaci quotidianamente vanno dai 30.000 ai 60.000”, così scrive l’On. Patrizia Paoletti Tangheroni nell’interrogazione parlamentare presentata la scorsa settimana, a distanza di pochi giorni dall’interrogazione del Senatore Maurizio Eufemi, sempre sullo stesso argomento. La preoccupazione è giustificata ancor più dal fatto che i presupposti stessi della “malattia” vengono messi continuamente in discussione: Leiber dell’FDA afferma che “Nessun aspetto fisiopatologico del disordine è ancora stato delineato”; il Dr. Fred Baughman, nel suo libro “The Future of ADD", scrive: “Sia la FDA che la DEA hanno riconosciuto che l'ADHD non è una malattia, né organica né biologica”. Ma se non esiste uno squilibrio biochimico, perché lo si cerca di curare con sostanze chimiche? I principi attivi maggiormente utilizzati sono due: il Metilfenidato, meglio conosciuto col nome di Ritalin, e l'Atomoxetina.

Il trattamento può iniziare presto, perché già a 8 anni molti bambini ricevono la prima pastiglia. E' difficile pensare che a quell'età un bambino possa rendersi conto delle conseguenze a cui va incontro, con sostanze che in molti casi portano alla dipendenza. Il Prozac ad esempio, la cui soglia di somministrazione è stata portata da 18 a 8 anni solo di recente, può causare quasi mille differenti effetti collaterali; inoltre sono noti casi di suicidio; stesso discorso per il Ritalin, un'anfetamina, reintrodotta in Italia da poco.

Una volta i professionisti erano gli insegnanti; oggigiorno abbiamo l’equipe psico-pegadogica che munita di altisonanti "Progetti psicologici", basati sul controllo del comportamento, è entrata nella scuola, somministra test, questionari di improbabile validità scientifica, ne valuta i risultati ed infine etichetta il bambino, visto che qualsiasi difficoltà può rientrare tranquillamente in qualche "disturbo psichiatrico" come ADHD o la discalculia, la disortografia, ecc…; i genitori non vengono mai completamente informati su cosa si farà esattamente con questi progetti, che spesso sono i più variegati e i questionari psicologici invasivi che sollecitano dati sul bambino e sulla famiglia, sono spesso compilati senza il consenso dei genitori, per non parlare di come si utilizzeranno le informazioni raccolte, come verranno valutate e dove andranno a finire. Spesso le etichette rimangono nella storia dell'alunno che se le porta avanti anche negli anni successivi e i genitori restano inconsapevoli che il loro figlio sia stato schedato.

Molti bambini vengono poi indirizzati in centri di neuropsichiatria infantile che sono il punto d’ingresso verso trattamenti farmacologici, anziché interventi didattici e sociali. Ce ne sono 40 attivi sul territorio nazionale e sono 112 quelli accreditati. E’ stato istituito anche un registro nazionale, per monitorare la somministrazione degli psicofarmaci sul campo.

Su questo tema è pertanto fondamentale il consenso informato e un’inequivocabile chiarezza e trasparenza nell’informazione al cittadino, in merito a queste iniziative svolte sui bambini e ad ogni possibile effetto dei farmaci utilizzati che per altro hanno effetti collaterali molto gravi. Senza la coercizione di "velate" minacce nel caso si rifiutino di somministrare psicofarmaci ai propri figli o sottopongano i figli a trattamenti psicologici.

Lo screening dei bambini per "localizzare" malattie mentali non è qualcosa di nuovo. Tale strumento trova riscontro nella prassi della Germania nazista per ripulire la società dagli "elementi inferiori". Nel 1930 Ernst Rudin, fondatore della "genetica psichiatrica" e tra gli ideatori dell'Olocausto, durante un discorso al Congresso Internazionale sull'Igiene Mentale che si tenne a Washington D.C., propose un approccio eugenetico unitario per estirpare coloro che sono portatori noti di "malattie ereditarie". In cima all'elenco dei "difetti" che gli eugenisti americani avrebbero stilato in seguito, c'era il "disturbo da deficit dell'attenzione". Come diretta conseguenza del movimento di eugenetica psicologica, le scuole americane effettuarono per prassi lo screening dei bambini, e quelli che venivano ricoverati "idiota, imbecille, e deficiente erano tutti termini medici", venivano usati per definire vari livelli di ritardo o incapacità mentale". A tutt'oggi ben 17 milioni di bambini nel mondo sono stati diagnosticati "disturbi mentali".

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.

Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus

Link consigliati:
www.ccdu.org

2 dicembre 2007

Salute donne: Seminario sull'approccio di genere nelle politiche della salute


Lunedì 3 dicembre si svolgerà, presso l’Auditorium del Ministero della Salute in Lungotevere Ripa 1, il seminario su: Riduzione delle disuguaglianze e approccio di genere nelle politiche per la salute.

Il seminario si inserisce nel quadro delle celebrazioni dell’Anno Europeo per le Pari Opportunità (2007) e in vista dell'organizzazione della Prima Conferenza Nazionale sulla salute delle donne, programmata per l’8 marzo 2008.

All'incontro, che si svolgerà dalle 9.30 alle 16.30, saranno presenti, quali relatori, importanti referenti nazionali e rappresentanti degli Enti territoriali.

1 dicembre 2007

Bene il Ministero sulla campagna HIV/AIDS


Chiediamo però l'effettiva applicazione dell'anonimato e della gratuità del test e una riduzione del prezzo dei preservativi.

Il Ministero della Salute ha il dovere politico e morale di portare avanti con convinzione le politiche di prevenzione e informazione annunciate oggi alla camera dal sottosegretario Patta. Vogliamo ringraziare l'on. Grillini e il gruppo socialista per l'interessamento mostrato in tutta questa vicenda ed esprimere così loro la nostra più sincera gratitudine.

L'Aids è l'unica malattia nella quale c'è una evidente discriminazione rispetto a chi contrae il virus non per come il virus viene contratto.

Rimangono però aperte due questioni importanti che ci aspettiamo un ulteriore sforzo. La prima è il fatto che il ministero e le regioni devono garantire che tutto il sistema sanitario applichi la legge sulla segretezza del test e sulla sua gratuità.

Altra questione è l'elevato costo del preservativo che impedisce di fatto a giovani e giovanissime di proteggersi quotidianamente e praticare una sessualità più libera e serena.

12 settembre 2007

Sei vivace? Ecco quello che ti può succedere!


Sono iniziate le scuole, ed ora i genitori dovranno preoccuparsi non solo del costo dei libri e che il loro figlio vada bene a scuola, ma anche del fatto che se avrà qualche difficoltà, potrà essere etichettato con qualche disturbo psichiatrico.

E si, perché grazie al fervente lavoro di questi ultimi anni in Italia della psichiatria nei confronti dei bambini, in particolare attraverso la scuola, il tuo bambino se già dalle elementari ha qualche difficoltà di scrittura, lettura o troppa vivacità, potrà essere segnalato grazie a test fatti nella classe, o dagli stessi insegnanti, convinti ed addestrati ad etichettare i bambini o a segnalarne i casi. allo psicologo o struttura neuropsichiatrica, come potenziali affetti da disturbi psichiatrici.

I test per fare le diagnosi vengono distribuiti in molte scuole, dai quali si creano le statistiche di bambini che sarebbero affetti da disturbi psichiatrici o che potenzialmente lo possono diventare, utilizzando poi queste statistiche nei convegni come quello appena trascorso a Firenze dell'Escap, per convincere le autorità della gravità del problema e per dar credito all'esistenza scientifica di disturbi psichiatrici quali l'ADHD. Ad esempio i test (questionari di dubbio valore scientifico), distribuiti tra il 2002 e 2005 in alcune scuole italiane (Progetto Prisma), secondo cui il 9,1% del campione soddisferebbe criteri per un disturbo psichico secondo la classificazione del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, APA 1994).

Con affermazioni di questo tipo si cercano di convincere genitori e insegnanti: "Spesso, durante il primo anno di scuola elementare, possono emergere difficoltà del bambino nel leggere, nello scrivere e nel far di conto che i genitori scambiano per svogliatezza o scarsa capacità si applicarsi allo studio «È fondamentale rivolgersi ad uno specialista per ottenere una corretta diagnosi ed eventualmente avviare il bambino al percorso riabilitativo»."

Quindi qualsiasi altra motivazione delle difficoltà che può avere specialmente un bambino alle elementari, come: cose non capite nello studio precedentemente, problemi fisici non individuati, allergie, intolleranze alimentari (vedi recenti scoperte relative ai coloranti artificiali nei cibi), problemi in famiglia o con compagni, non verranno individuate e prese in considerazione, visto che secondo la psichiatria fanno fede i questionari che con un tot di risposte affermative, certi comportamenti sono indice di disturbi psichiatrici ben definiti.
In questo modo i veri problemi rimarranno nascosti e irrisolti, con l'aggiunta di un bambino che penserà erroneamente che ci sarà qualcosa di sbagliato nel suo cervello e che dovrà prendere una pillola per potersi controllare.

LA STRATEGIA: CREARE IL PROBLEMA, CONVINCERE LA POPOLAZIONE CHE QUESTO ESISTE, CHE E' GRAVE E CHE SI TRATTA DI UNA MALATTIA.

Vengono pubblicati, su riviste e giornali, una serie di articoli, dove "esperti del settore" annunciano la presenza di tali malattie, nonché' la necessita' di diagnosticarle precocemente.

Si organizzano convegni scientifici sul "problema" e si formano organizzazioni di familiari, che chiedono a gran voce il "diritto alle cure e alla diagnosi precoce".

Mentre cresce la campagna di stampa, al fine di "sensibilizzare" la popolazione, vengono approvati programmi a livello istituzionale che comprendono l'utilizzo di test nelle scuole a tappeto, sin dalla prima infanzia, creazione di strutture "specializzate" che "accolgano" i bambini dove verranno trattati anche con l'utilizzo di psicofarmaci.

Se i genitori si rifiutano di seguire questi iter possono vedersi sottrarre i figli per "mancato aiuto".

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.

Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus.

8 settembre 2007

TURCO HA INSEDIATO IERI LA CONSULTA DEI “MEDICI AMMALATI”.


OBIETTIVO: UN “LIBRO BIANCO” PER L’UMANIZZAZIONE DELLA MEDICINA
Il Ministro della Salute Livia Turco ha insediato ieri la “Consulta dei medici ammalati”. Il nuovo organismo è composto da medici specializzati in varie discipline e attivi in diverse istituzioni sanitarie e universitarie del Paese. Essi sono uniti da una storia personale di malattia e sofferenza che li ha portati a maturare la volontà di contribuire all’affermazione di un nuovo rapporto con il malato e più in generale ad una compiuta umanizzazione delle cure, quali elementi essenziali per una sanità più vicina ai bisogni dei cittadini.
Alcuni di loro hanno già raccolto le loro esperienze nel libro “Dall’Altra Parte”, edito nel 2006 da Rizzoli, che ha avuto uno straordinario successo di pubblico con ben 8 edizioni all’attivo.
La Consulta avrà come compito primario quello di elaborare un “Libro Bianco” di proposte per il rinnovamento della medicina e della sanità, a partire da una diversa attenzione per la formazione degli operatori, la umanizzazione della assistenza, l’informazione e la comunicazione, il rapporto con i pazienti, l’attenzione per la qualità della vita come parte strutturale del percorso di cura in tutte le sue fasi.
Il tutto utilizzando le particolari sensibilità derivanti dalla sintesi tra conoscenze scientifiche e tecnologiche ed esperienza personale della malattia.
Compito della Consulta anche quello della progettazione di materiali didattici per la formazione a distanza degli operatori sanitari sul tema dell’umanizzazione delle cure, da avviare attraverso appositi corsi Ecm che il Ministero della Salute offrirà gratuitamente a tutti gli operatori sanitari italiani.

I membri della Consulta sono:
Gianni Bonadonna, già direttore del Dipartimento di medicina oncologica dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano, oggi consulente per gli studi clinici e presidente della Fondazione Michelangelo, autore di oltre 450 pubblicazioni scientifiche, un'autorità mondiale nel settore - coautore di “Dall'Altra Parte”.
Francesco Sartori, direttore della chirurgia toracica dell'università di Padova, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiolgiche Toraciche e Vascolari, pioniere della chirurgia ricostruttiva tracheo bronchiale - coautore di “Dall'Altra Parte”.
Mario Melazzini, direttore Unità Operativa Complessa, IRCCS, dell'Istituto Maugeri di Pavia, Prima Scuola Specialistica di Medicina del Lavoro Università degli Studi di Pavia, presidente della Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Zaira Bartoccioni in rappresentanza del defunto Prof. Sandro Bartoccioni, primario di cardiochirurgia dell'ospedale di Perugia, in forza al Gemelli di Roma, uno dei leader mondiali nella tecnica del bypass coronarico senza circolazione extracorporea - coautore di “Dall'Altra Parte”.
Sylvie Menard, direttore Dipartimento di Oncologia Sperimentale e Laboratorio, Fondazione Istituto Tumori di Milano, dal 1969 alla testa del gruppo di ricerca clinica per il carcinoma mammario presso il medesimo Istituto.
Carlo Flamigni, professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia all'Università di Bologna, ha diretto il Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione e l'Istituto di Ostetricia e Ginecologia dell'Università di Bologna presso l'Ospedale S. Orsola. E' membro del Comitato Nazionale per la Bioetica.
Paolo Barnard, giornalista e curatore del libro “Dall’Altra Parte”.
Stefano A. Inglese, consigliere del Ministro.
Alessandra Bellini, segreteria Ministro.