I valori della cultura iraniana sono incompatibili con il condannare a morte un essere umano per il suo orientamento sessuale.
Appena appresa la notizia dell'impiccagione del ragazzo iraniano di 21 anni accusato di essere omosessuale, Lilli Gruber, eurodeputata del Pd-Pse e rapporteur sull'Iran, ha scritto una lettera di protesta all'ambasciatore iraniano a Bruxelles, Ali Asghar Khaji.
Nella lettera, di cui sono state informate le ong che si occupano di diritti umani, Amnesty International e EveryOne, Gruber si è dichiara profondamente scioccata: "Sia io personalmente sia tutto il Parlamento europeo abbiamo il massimo rispetto per l'Iran e per la sua cultura millenaria. Siamo tuttavia convinti - ha aggiunto Gruber - che proprio i valori su cui la cultura iraniana si fonda sono incompatibili con il condannare a morte un essere umano per il suo orientamento o per il suo comportamento sessuale".
"Come amica del popolo iraniano - ha concluso Gruber - spero che il popolo e il governo di questo paese identifichino al più presto una strada per evitare che in futuro sentenze come queste vengano emesse o eseguite. Sono sicura che se questo accadrà verrà dato un contributo al miglioramento delle relazioni tra Iran e Unione Europea".
8 dicembre 2007
Lilli Gruber scrive all'ambasciatore iraniano a Bruxeless su Ali Asghar Khaji.
5 dicembre 2007
Cardinal D'Alema, l'ultimo dei Teodem
Vergognose ed offensive dichiarazioni del ministro degli Esteri, esponente del PD, contro le nozze gay.
Ci mancava D'Alema che, affascinato dalla fede, coglie l'occasione di un dibattito di fronte agli studenti di in una scuola superiore, per insultare gay e lesbiche italiane. Purtroppo al peggio non vi è mai limite e D'Alema, unendosi al coro delle gerarchie cattoliche, con le sue affermazioni ne è la prova provata. Il Ministro degli Esteri si è detto non favorevole al matrimonio tra omosessuali: "Perché matrimonio tra un uomo ed una donna è il fondamento della famiglia per la Costituzione e per la maggioranza degli italiani è pure un sacramento. Il matrimonio tra omosessuali offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente". Ratzinger non l'avrebbe saputo dire meglio.
E' evidente che D'Alema non conosce neppure bene la Costituzione su cui ha giurato che all'articolo 29 non parla affatto di generi ma di famiglia società naturale fondata sul matrimonio. Forse le sue frequentazioni vaticane, tra una manifestazione dell'Opus Dei e qualche a convegno ecclesiastico, lo hanno indotto a dar ragione ai suoi amici di partito Binetti e Bobba. D'Alema non è dunque che l'ultimo degli appartenenti alla corrente del PD che sono i Teodem.
Cosi dal socialismo europeo si fa un bel salto della quaglia e si sposano le tesi disgustose, omofobe razziste del peggior clericalismo di destra. D'Alema per la stessa logica stringente del matrimonio tra omosessuali offende i cattolici non si affatto preoccupato di offendere con le sue affermazioni milioni di persone omosessuali che quotidianamente vengono impunemente aggrediti, violentati, emarginati.
Ma ha altresì offeso la storia del nostro paese e le conquiste sociali e civili grazie alle battaglie del movimento delle donne, delle forze laiche della sinistra. Se nel passato si fossero seguiti i suoi ragionamenti in Italia conquiste come il divorzio e l'aborto non sarebbero mai state ottenute, appunto perché avrebbero offeso il sentimento religioso di tanta gente.
Cardinal D'Alema, non pago delle sue assurde esternazioni, dispone anche che: "Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio, lo stato però deve riconoscere loro diritti civili e sociali. Mi accontenterei di fare una legge". Bene! Al chierico D'Alema chiediamo di spiegare perché il suo partito non si sia davvero impegnato su questo fronte. Spieghi perché tutti i progetti di legge presentati si sono arenati in Parlamento e per favore ci eviti le sue indicazioni su come dobbiamo vivere. E' per colpa sua, e di tutta la classe politica che la pensa come lui, se i cittadini omosessuali non hanno alcuna tutela e nessun riconoscimento giuridico per le loro relazioni affettive.
A D'Alema ricordiamo, visto che consiglia sempre di guardare all'Europa, di studiare. Nel vecchio continente ben 21 paesi su 27 hanno riconosciuto diritti e doveri alle coppie doveri e 11 di questi sono istituti matrimoniali o equipollenti.
In sintesi, per concludere, l'unica risposta possibile alle parole pronunciate da D'Alema è questa è : Vergogna!
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1 dicembre 2007
Bene il Ministero sulla campagna HIV/AIDS
Chiediamo però l'effettiva applicazione dell'anonimato e della gratuità del test e una riduzione del prezzo dei preservativi.
Il Ministero della Salute ha il dovere politico e morale di portare avanti con convinzione le politiche di prevenzione e informazione annunciate oggi alla camera dal sottosegretario Patta. Vogliamo ringraziare l'on. Grillini e il gruppo socialista per l'interessamento mostrato in tutta questa vicenda ed esprimere così loro la nostra più sincera gratitudine.
L'Aids è l'unica malattia nella quale c'è una evidente discriminazione rispetto a chi contrae il virus non per come il virus viene contratto.
Rimangono però aperte due questioni importanti che ci aspettiamo un ulteriore sforzo. La prima è il fatto che il ministero e le regioni devono garantire che tutto il sistema sanitario applichi la legge sulla segretezza del test e sulla sua gratuità.
Altra questione è l'elevato costo del preservativo che impedisce di fatto a giovani e giovanissime di proteggersi quotidianamente e praticare una sessualità più libera e serena.
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Mobilitazione nazionale contro la violenza e l'omofobia
Martedì 4 e mercoledì 5 dicembre presidi e sit-in davanti alla Camera dei Deputati e davanti alle Prefetture in tante città.
Arcigay lancia un appello di mobilitazione a tutte le associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, trangender), al movimento delle donne, alle tante espressioni dell'associazionismo e del sindacato affinché martedì 4 e mercoledì 5 dicembre, siano giornate straordinarie di mobilitazione in tutto il Paese contro la violenza sessuale sulle persone lgbt e le donne.
Dopo le manifestazioni del 16 giugno del Roma Pride e del 24 novembre contro la violenza sulle donne, è a nostro avviso urgente esprimere nei territori la nostra determinazione perché siano assunti provvedimenti e politiche che contrastino realmente il machismo criminale, gli omicidi e le violenze contro le donne e le persone lgbt.
Mercoledì mattina, a partire dalle ore 11, la Commissione Giustizia della Camera discuterà gli emendamenti presentati allo stralcio dello stalking e dell'estensione della Legge Mancino ai reati d'odio contro le persone lgbt. A Roma e in tutte le città vogliamo far sentire la nostra voce affinché, questo pur minimo ed insufficiente provvedimento, sia approvato rapidamente sia alla Camera che al Senato.
In particolare denunciamo come anche negli ultimi giorni si susseguano episodi gravissimi di violenza omofobica, lesbofobica e transfobica. Da ultimo, le vicende di Finale Ligure, dove ad un ragazzo è stata scritta sul petto la svastica e il termine gay, e Monza, dove un padre che ha ucciso il proprio figlio, probabilmente a causa della sua omosessualità, ed è stato rimesso in libertà dopo solo quattro giorni di carcere. Per non parlare poi delle continue intimidazioni, discriminazioni, violenze che donne e persone lgbt continuano a subire.
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30 novembre 2007
Padre uccide il figlio gay: scarcerato dopo 4 giorni
Il caso denunciato oggi alla Camera da Franco Grillini. Chiediamo ancora l'approvazione dell’estensione della Legge Mancino per i reati d’odio contro le persone omosessuali.
"Vogliamo sapere – esordisce Aurelio Mancuso, Presidente nazionale Arcigay, per quale ragione il Gip di Monza ha deciso di rimettere in libertà Flavio Vescovini dopo soli 4 giorni di detenzione, dopo che ha ucciso il figlio Gabriele con 12 colpi pistola e che ha confessato il crimine. Da come apprendiamo dall’intervento svolto oggi in Aula dall’on. Franco Grillini, l’omicidio sarebbe maturato a causa del fatto che Gabriele era omosessuale."
"Colpisce – sottolinea Paolo Ferigo, Presidente del Cig Arcigay di Milano – che secondo quanto riportato dai quotidiani milanesi e dallo stesso deputato Grillini, il padre avesse inviato il ragazzo già anni fa in cura dagli psicologi, che non avevano riscontrato problemi gravi, ma disturbi proprio legati ai rapporti tesi con il genitore che lo ha ucciso."
"Ci uniamo alle richieste presentate da Franco Grillini – prosegue Aurelio Mancuso – vogliamo conoscere dal Ministro Mastella cosa è accaduto nel Tribunale di Monza, quali sono i provvedimenti che intende assumere, per quale ragione un omicida è lasciato libero dopo quattro giorni. Riteniamo, inoltre, che la morte di Gabriele sia un’ulteriore segno di ciò che sta avvenendo in questo paese e che siano urgenti adeguate misure, di cui il Governo deve farsi protagonista, tra cui l’approvazione dell’estensione della Legge Mancino per i reati d’odio contro le persone omosessuali".
"In mancanza di risposte convincenti e d’atti concreti – conclude Paolo Ferigo – organizzeremo nel più breve tempo possibile un sit in davanti al Tribunale di Monza, per denunciare la gravità dell’accaduto".
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27 novembre 2007
1° dicembre tutto l'anno! Campagna anti AIDS
Bene la nuova campagna del Ministero della Salute. Giornata Mondiale Lotta contro l'HIV/AIDS: rendere i test davvero anonimi e abbattere i costi dei preservativi.
"Arcigay si appresta a vivere il 1° dicembre, giornata mondiale contro l'AIDS, con formidabile sforzo organizzativo – afferma Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay - da Aosta a Ragusa, da Vicenza a Cosenza. Con i suoi 43 Comitati provinciali, Arcigay coinvolgerà tutte le più grandi città d'Italia segnalando ovunque con decisione la richiesta di imprimere una svolta nella battaglia contro l'HIV/AIDS".
"E' un momento importante - sottolinea Paolo Patané responsabile salute di Arcigay - dopo venti anni di silenzio e di totale indifferenza della politica. Questo Governo ha finalmente promosso una Campagna d'informazione che ci avvicina agli standard europei e fa riferimento in modo chiaro e deciso al preservativo come unico sistema reale di prevenzione. Però ora è necessario avere coraggio e coerenza. Chiediamo un 1° dicembre che duri tutto l'anno, e che impegni le Istituzioni in una comunicazione costante ed esplicita, sulle malattie a trasmissione sessuale".
"La battaglia – prosegue Patané - si combatte su prevenzione ed accesso al test. Per questo denunciamo che le disposizioni di legge che garantiscono il test come gratuito, anonimo e volontario sono disattese e non applicate in molte parti d'Italia. Il Ministero intervenga perché siano eliminate deroghe, eccezioni e violazioni dei diritti dei cittadini che determinano inaccettabili disparità ed una pericolosissima riduzione degli accessi al test".
"Ci aspettiamo - conclude Mancuso - che la prevenzione non sia solo teorizzata ma resa possibile attraverso l'abbattimento degli alti costi dei preservativi ed il finanziamento di progetti mirati al loro acquisto in grandi quantità. Solo per la popolazione omo/bisessuale sarebbe necessario distribuirne almeno tre milioni l'anno!".
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25 novembre 2007
8X1000, LA LOBBY VATICANA AL SENATO
I laici non stanno né a destra, né al centro, né nella maggioranza del PD. Tutti i nomi dei Senatori che hanno votato contro l'ODG che chiedeva che rimanesse allo Stato la quota di chi non appone alcuna firma.
"Non vogliamo affondare di più il coltello nella ferita – ha affermato laconicamente Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay nel prendere visione del risultato della votazione di ieri al Senato riguardante l'odg presentato dai senatori della Costituente Socialista sull'8 per mille.
"Però – prosegue Mancuso – non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni di fondo. Innanzitutto la precaria maggioranza che tiene in piedi il governo Prodi non è una maggioranza laica; e questo lo si era capito. Ma che esiste una maggioranza filo-vaticana forte e coesa che sulle questioni di principio, come i soldi pubblici versati con meccanismi truffaldini alla chiesa cattolica, riesce sempre a trovare accordo e condivisione."
L'ordine del giorno chiedeva, assai modestamente, che rimanesse allo Stato per opere vincolate, la porzione dell'8 per mille di quei cittadini che non appongono nessuna firma sulla dichiarazione dei redditi; evidentemente il meccanismo, allora inventato da un consulente del ministero del Tesoro, tal Giulio Tremonti, piace a tanti politici.
Ma che nome hanno questi senatori e a quali partiti appartengono è presto detto: basta guardare i verbali della seduta di ieri. Dagli atti pubblici riportati su internet si nota come a favore di questo odg hanno votato tutti i partiti della sinistra (Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Verdi, Partito dei Comunisti Italiani, Costituente Socialista), cui va il nostro plauso, mentre i partiti e micropartiti di centro si sono divisi.
Il primo dato che salta agli occhi è la spaccatura dentro il gruppo dell'Ulivo – Partito Democratico: 35 senatori votano sì, 33 no e 7 si astengono (che al Senato significa votare contrario); ben 11 decidono di non votare, evidentemente per calcolo. Notiamo che fra questi la capogruppo Anna Finocchiaro vota a favore ma i suoi due vice Boccia e Zanda contro. Le amiche Livia Turco e Anna Serafini, un tempo divise sulle droghe leggere, ora si ritrovano unite a bocciare questo odg. Naturalmente votano contro i teomdem Baio, Binetti e Bobba, mentre Goffredo Bettini fedelissimo veltroniano vota a favore (al contrario di Giorgio Tonini, neo appartenente alla segreteria nazionale PD).
I senatori dei Liberal Democratici Scalera e D'Amico votano a favore ma Dini contro. Nel gruppo Bordon-Manzione, il primo è assente mentre l'altro vota a favore. Vota a favore Formisano dell'Italia dei Valori, ma gli altri sue del gruppo Caforio e Giambrone votano no."
Arcigay pubblica e diffonderà in tutte le mailing list del movimento lgbt l'elenco completo dell'espressione del voto dei senatori, affinché ognuno possa valutare il grado di affidibilità e laicità di questi rappresentanti del popolo (a sovranità limitata).
Per sintetizzare: la sinistra recupera lo scivolone di qualche giorno fa e si aggiudica un 7 -, centro destra (a parte tre eccezioni) un bel 4, idem i partitini e raggruppamenti ad personam. Al Partito Democratico un non classificabile (è grave che in questo caso si sia lasciata libertà di voto, significa che non si ha un opinione in merito e, ciò non fa ben sperare rispetto ad altri temi riguardanti la laicità e i diritti civili.
|-Dettaglio Voti-|
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15 settembre 2007
Sul bullismo omofobico Fioroni è reticente
Il Ministro dell'Istruzione ha disatteso tutte le domande dell'interrogazione parlamentare dell'on. Grillini. Mancuso e Bucaioni: non lasciamo soli gli studenti lgbt.
A febbraio di quest'anno l'onorevole Franco Grillini, deputato di SD e presidente onorario di Arcigay, aveva presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'Istruzione sul fenomeno del bullismo omofobo nella scuola italiana. Nell'interrogazione Grillini ricordava i numerosi episodi di violenza e discriminazione, che nel frattempo sono considerevolmente aumentati, e chiedeva quali iniziative il ministro intendesse assumere.
La risposta del Ministro Giuseppe Fioroni, giunta solamente a fine agosto, potrebbe risultare appena sufficiente per una generica interrogazione sul fenomeno del bullismo.
Il Ministro sembra aver completamente dimenticato che l'interrogazione s'incentrava invece sul bullismo omofobico, una forma di bullismo che se si vuole veramente sconfiggere, va prima analizzata e poi combattuta con azioni specifiche e soprattutto con l'aiuto di chi conosce il fenomeno e lo fronteggia da oltre vent'anni.
Notiamo con piacere che negli intendimenti del ministero la parola "rispetto" sembra assumere un valore importante, ben venga. Manca però un presupposto fondamentale nella strada che il Ministro traccia verso il reciproco rispetto: la conoscenza. I ragazzi delle nostre scuole devono imparare, prima di tutto, a conoscersi ed a scoprirsi nelle loro diversità. Una conoscenza sana e non viziata è il presupposto necessario, altrimenti il rispetto che ci sarà per il compagno di banco musulmano, per la compagna di classe lesbica o per il compagno di scuola cinese, continuerà ad avere il sapore dell'indifferenza.
Il Ministro ha inoltre disatteso tutti gli interrogativi che il testo dell'on. Grillini aveva posto, come l'inserimento specifico del bullismo omofobico nelle campagne di prevenzione della violenza nelle scuole, lo sviluppo di una ricerca specifica sul bullismo omofobico, il coinvolgimento delle associazioni lgbt nell'implementazione delle azioni ministeriali contro il bullismo.
Si parla del comitato nazionale scuola e legalità e di un piano operativo che dovrebbe interagire con associazioni ed enti che si occupano di lotta all'illegalità, ma Arcigay non ha ancora ricevuto nessun invito. Anzi, nonostante i numerosi casi di bullismo omofobico che nell'ultimo periodo hanno segnato la scuola italiana, Arcigay è ancora in attesa del primo incontro con il Ministro, richiesto ormai otto mesi fa.
Arcigay chiede ancora una volta al Ministro di concedere quell'incontro, di valutare assieme un piano contro il bullismo a sfondo omofobico, di mettere in campo da subito una serie di azioni che permettano ai nostri giovani di conoscersi e non avere più paura gli uni degli altri. Anche quest'anno scolastico, migliaia di studenti gay e lesbiche si siederanno ai banchi delle scuole italiane, Arcigay chiede al Ministro di non lasciarli soli a combattere.