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27 novembre 2007

MMS via mail per tutti con SMS Italia


Il primo SMS provider attivo in Italia è l'unico a offrire il servizio MMS agli utenti privati attraverso l'e mail.

Inviare MMS con la facilità di un'email. E' questa la particolarità del servizio MMS che SMS Italia offre per la prima volta ai suoi clienti privati. Il provider specializzato nella progettazione, sviluppo e fornitura di soluzioni e applicazioni di messaggistica ha testato con successo il servizio nel mese di novembre dando la possibilità ai primi 100 clienti che ne hanno fatto richiesta di inviare dieci MMS gratis. Da dicembre SMS Italia elabora pacchetti ad hoc per gli utenti privati che richiedono il servizio di MMS via mail in base alle esigenze di ogni singolo cliente.

Il servizio è rapido e semplicissimo. Basta inviare un'email a SMS Italia con il testo e l'allegato che si vogliono inviare e il provider li recapiterà via MMS direttamente al numero di cellulare indicato dal cliente. L'invio avviene in modo automatico e in tempo reale attraverso la piattaforma MMS di SMS Italia. Il file allegato può essere di qualsiasi tipo, immagine, mp3 o video.

"La novità di questo servizio sta nella semplicità di utilizzo - afferma Emanuele Preda, amministratore delegato di SMS Italia -. Oggi è ancora difficile per alcuni accedere agli MMS, ma tutti sanno inviare le e mail. Per questo motivo, dopo anni di offerta del servizio MMS alle nostre aziende clienti, abbiamo pensato di aprire il servizio anche agli utenti privati, ma con un aiuto in più, quello del semplice e veloce invio via posta elettronica, cosa che attualmente in Italia siamo gli unici a fare. Questo servizio è testimonianza di come SMS Italia sia una società sempre in movimento per ricercare, anche in servizi preesistenti e consolidati sul mercato, novità di interazione per avvicinarsi sempre di più alle esigenze del proprio pubblico".

1° dicembre tutto l'anno! Campagna anti AIDS


Bene la nuova campagna del Ministero della Salute. Giornata Mondiale Lotta contro l'HIV/AIDS: rendere i test davvero anonimi e abbattere i costi dei preservativi.
"Arcigay si appresta a vivere il 1° dicembre, giornata mondiale contro l'AIDS, con formidabile sforzo organizzativo – afferma Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay - da Aosta a Ragusa, da Vicenza a Cosenza. Con i suoi 43 Comitati provinciali, Arcigay coinvolgerà tutte le più grandi città d'Italia segnalando ovunque con decisione la richiesta di imprimere una svolta nella battaglia contro l'HIV/AIDS".

"E' un momento importante - sottolinea Paolo Patané responsabile salute di Arcigay - dopo venti anni di silenzio e di totale indifferenza della politica. Questo Governo ha finalmente promosso una Campagna d'informazione che ci avvicina agli standard europei e fa riferimento in modo chiaro e deciso al preservativo come unico sistema reale di prevenzione. Però ora è necessario avere coraggio e coerenza. Chiediamo un 1° dicembre che duri tutto l'anno, e che impegni le Istituzioni in una comunicazione costante ed esplicita, sulle malattie a trasmissione sessuale".

"La battaglia – prosegue Patané - si combatte su prevenzione ed accesso al test. Per questo denunciamo che le disposizioni di legge che garantiscono il test come gratuito, anonimo e volontario sono disattese e non applicate in molte parti d'Italia. Il Ministero intervenga perché siano eliminate deroghe, eccezioni e violazioni dei diritti dei cittadini che determinano inaccettabili disparità ed una pericolosissima riduzione degli accessi al test".

"Ci aspettiamo - conclude Mancuso - che la prevenzione non sia solo teorizzata ma resa possibile attraverso l'abbattimento degli alti costi dei preservativi ed il finanziamento di progetti mirati al loro acquisto in grandi quantità. Solo per la popolazione omo/bisessuale sarebbe necessario distribuirne almeno tre milioni l'anno!".

26 novembre 2007

800999977: il numero verde dell'Arci per informazioni e orientamento sul Decreto Flussi


L'Arci ha attivato un numero verde a cui chiamare per avere informazioni sul Decreto Flussi 2007. Il numero 800999977 è attivo da lunedì 26 novembre e risponde dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Il servizio fornisce consulenza e orientamento su:
* chi e come può presentare la domanda per il decreto flussi
* come compilare i moduli
* dove trovare assistenza per la compilazione e l'invio della domanda

Inoltre, in base al Protocollo d'Intesa firmato col Ministero, in molte sedi Arci di tutta Italia verrà fornita assistenza diretta ai migranti che intendono compilare e spedire domanda ai sensi del Decreto.

28 aprile 2007

Violenza e criminalità: gli psicofarmaci c'entrano qualcosa?


Cho Seung-Hui, il coreano di 23 anni che ha compiuto la strage al campus del Virginia Tech, faceva uso di Prozac. Anche il 18enne Eric Harris, che a Columbine nel '99 uccise, assieme a un suo compagno, dodici persone, ferendone altre ventitré, faceva uso di psicofarmaci. Chi se lo ricorda? Basta dare un'occhiata alla cronaca nera per rendersi subito conto di come queste sostanze siano correlate a un gran numero di casi di violenza inaudita, di stragi famigliari e di omicidi.
L'Italia non è certo immune da questo. Solo nelle ultime settimane ricordiamo due fatti:

1) Il 21 aprile, Stefano Cordioli, di 25 anni, è entrato nella questura di Verona, armato; ha minacciato prima un ispettore di polizia, poi il questore. Per fortuna il criminale è stato subito arresto, prima di giungere a una strage.
L'uomo faceva uso di psicofarmaci. [1]

2) Il 18 aprile, a Primavalle, una donna di 64 anni si è tolta la vita utilizzando il cavo elettrico del televisore. Anche lei faceva uso di psicofarmaci. [2]

L'FDA ha più volte ribadito la pericolosità di questi "farmaci", che possono causare pensieri suicidi o omicidi. La guida all'uso dei farmaci fornita dal Ministero avverte: “L’ideazione suicida è stata posta in relazione con alcuni SSRI, in particolare fluoxetina, ma non è stato stabilito un rapporto di causa ed effetto”.
Secondo l'OSMED non è nemmeno un caso che gli omicidi siano aumentati, in concomitanza a un incremento nei consumi di antidepressivi, mentre la criminalità organizzata e il furto si sono addirittura ridotti.

Alla luce di questi fatti non possiamo attribuire al disagio psichico tutte le colpe, esistono ormai evidenze scientifiche della relazione tra suicidio/omicidio e psicofarmaci, giungendo al paradossale epilogo di causare la "malattia" che si tenta di curare.

[1]
[2]