24 gennaio 2008

Papa benedice mucche e maiali, LAV: ipocrisia


“A San Pietro giovedì 17 gennaio c'è stata una benedizione degli allevatori non di mucche, maiali, pecore e galline che finiranno comunque alla macellazione. Un esercizio di pura ipocrisia”. Così Gianluca Felicetti, presidente della LAV, commenta la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, in Vaticano, con la manifestazione organizzata dall’Associazione Italiana Allevatori per la benedizione del cardinale Angelo Comastri, vicario del Santo Padre.

“Forse non a caso Papa Benedetto XVI, proprio domenica scorsa, ha compiuto un grande passo indietro rispetto al sentire comune di moltissimi cattolici, così come rispetto ai suoi predecessori, dicendo che gli animali non saranno chiamati all’eternità. E pensare che Paolo VI era stato invece possibilista sul reincontro in Paradiso anche con gli animali e Giovanni Paolo II aveva attribuito anche agli animali il soffio divino”, prosegue Felicetti.

Per l’arrivo di centinaia se non di migliaia di animali d’allevamento in San Pietro, la LAV ha allertato l’Asl veterinaria e il Comune di Roma per svolgere tutti i controlli dovuti sul trasporto, lo scarico e il carico, uno stress inutile di centinaia e centinaia di chilometri in andata e ritorno solo a uso e consumo degli allevatori.

La LAV chiede ai cittadini con i propri animali salvati dalla strada come cani e gatti, così come dalla macellazione, di partecipare invece alle benedizioni che diversi parroci ormai svolgono da anni a favore degli animali in onore di Sant’Antonio Abate ogni 17 gennaio, seguendo le orme di Don Mario Canciani di San Giovanni dei Fiorentini a Roma, scomparso solo qualche mese fa.

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