12 febbraio 2008

Caccia chiusa: firma la petizione


Domani si chiude un’altra stagione di caccia con centinaia di migliaia di animali uccisi e già gravemente provati dai vasti incendi estivi: un bilancio tragico al quale la LAV contrappone, in positivo, le prime 15 mila firme di cittadini che in poco più di quattro mesi hanno deciso di sostenere la Proposta di Legge 1668 - d’iniziativa dei deputati Mellano, Zanella, Beltrandi, Camillo Piazza - per l’abolizione del diritto di accesso dei cacciatori ai terreni privati, previsto dall’art. 842 del Codice civile che incredibilmente autorizza i cacciatori a non rispettare una proprietà privata nell’esercizio del loro sanguinario passatempo.

“Tutti i cittadini possono sostenere questa iniziativa firmando la petizione su www.lav.it al fine di difendere il principio di uguaglianza dei cittadini sancito dalla Costituzione e di salvare la vita a migliaia di animali”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV settore caccia e fauna.

La chiusura di questa stagione venatoria non coincide necessariamente con l’inizio di un periodo di tregua per gli animali selvatici: “in alcune province italiane proseguono i “piani di controllo” della fauna selvatica. Questo significa che caprioli, cinghiali, volpi, nutrie continueranno ad essere uccisi perché considerati troppo numerosi sulla base di discutibili conteggi effettuati dagli stessi cacciatori o perché predatori di animali (lepri e fagiani) di primario interesse delle doppiette. - prosegue Massimo Vitturi - Ricordiamo, inoltre, che la tutela della fauna selvatica e dell’ambiente richiede un maggiore e concreto impegno delle amministrazioni locali in materia di prevenzione degli incendi estivi, che negli ultimi anni hanno causato danni gravissimi senza purtroppo determinare un responsabile e significativo fermo della caccia.”

“Alle stragi di caccia si sommano le illegalità e i danni alla fauna e all’ambiente commessi dai bracconieri: questi alimentano una vera a propria attività criminale organizzata che coinvolge trafficanti di armi modificate, coloro che affittano postazioni di caccia e coloro che commerciano animali, sia animali vivi che morti - dichiara Ciro Troiano, responsabile Osservatorio Zoomafia LAV - Nei mercati abusivi di fauna selvatica, come quello di Ballarò a Palermo e di Via Brecce a Sant’Erasmo di Napoli, ogni settimana sono venduti centinaia di uccelli per un introito per mercato di circa 250.000 euro all’anno; la vendita di animali imbalsamati e il traffico di fauna per l’alimentazione umana, muovono invece un giro d’affari illegale stimato in circa 5 milioni di euro: una piaga da arginare attraverso attività investigative abitualmente utilizzare a contrasto della criminalità organizzata”.

Link correlati:
Approfondimenti sulla caccia, dal sito LAV
Petizione contro il diritto di accesso ai terreni privati

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