13 giugno 2007

Le api sono in pericolo?


Si chiama CCD, ovvero Colony Collapse Disorder, e colpisce le api. Il dipartimento di Scienze Biologiche della British Columbia University in Canada ha pubblicato i risultati di una ricerca sulla connessione tra le coltivazioni di colza geneticamente modificata (Ogm) e la diminuzione del numero di api in alcune zone del Nord America e in Europa. Si riscontra più o meno ovunque un calo delle attività di questa specie preziosa per l'uomo: le api infatti da sole garantiscono più della metà delle impollinazioni dovute all'operosità degli insetti e proteggere la loro salute e prosperità è anche un modo indiretto di tutelare la vita umana sul pianeta.

A causare il CCD, però, non è detto che siano solo gli organismi geneticamente modificati; tra i possibili imputati di questo problema assolutamente da non sottovalutare sarebbero anche i pesticidi usati troppo diffusamente nelle colture o, secondo altre teorie britanniche di recente diffusione, anche le onde elettromagnetiche emesse dai telefoni portatili e dagli strumenti elettronici che causerebbero serie difficoltà di orientamento alle api. In ciascuno di questi casi, è bene sottolinearlo, è la presenza invasiva dell'uomo e di eccessi nell'alterazione degli equilibri naturali a causare il danno agli animali.

La Coldiretti, che in Italia ha raccolto l'allarme dei ricercatori nordamericani, ha sottolineato il ruolo di questo animale nel nostro ecosistema: "Se non sarà interrotto il trend che ha portato in pochi mesi alla scomparsa solo negli Stati Uniti di un quarto degli alveari con 15 miliardi di api, le conseguenze ambientali sarebbero disastrose" e ha suffragato questo timore citando l'autorevole parere di Albert Einstein che già molti decenni fa affermò: "se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita".

In Italia, l'alimentazione dipende per un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro svolto dagli insetti. Per questo motivo è vitale rispettare in particolare questo animale, da cui dipendiamo non esclusivamente - come da molti a torto è ritenuto - per il miele che le api producono, ma anche per buona parte del cibo presente sulle nostre tavole. (ENPA)

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