Blitz di Greenpeace a Napoli di fronte al palazzo della Regione Campania: sono stati consegnati al presidente Bassolino più di tre quintali di rifiuti differenziati. Tra gli attivisti il comico Lello Arena in rappresentanza dei napoletani volenterosi e desiderosi di uscire dall'emergenza.
Questa mattina Greenpeace è entrata in azione di fronte al palazzo della Regione Campania: ha consegnato a Bassolino più di tre quintali di rifiuti differenziati, prodotti dalle famiglie coinvolte nel progetto "Differenziamoci". Tra gli attivisti il comico Lello Arena che, improvvisando un'arringa, ha ribadito che la colpa dell'emergenza rifiuti non è certo dei napoletani.
Greenpeace insieme a Lello Arena hanno chiesto di parlare con Bassolio ma non essendo presentato quello vero, tra gli attivisti spunta la sua maschera. Una maschera davvero somigliante, realizzata dall'artista Gianluca Venezia. Oltre ai rifiuti differenziati che poi sono stati portati via per lo smaltimento, Greenpeace ha presentato in Regione anche una serie di beni di consumo che potrebbero essere prodotti grazie al riciclo. Per questo, sui due striscioni srotolati era scritto: 'A munnezza nun è schifezza' e Riciclo = Salute, Ambiente, Lavoro.
Per una settimana Greenpeace ha fornito a un gruppo di cittadini quanto occorre per la raccolta differenziata domiciliare. Tutto è stato organizzato in pochi giorni –avvalendosi di consulenti locali (Achab Group) già operativi in Regione - per dimostrare che questa soluzione, oltre a essere concreta e sana, è conveniente, economica e veloce. Greenpeace ha consegnato a Bassolino una lettera con una serie di proposte e il video del progetto "Differenziamoci" organizzato e condotto in meno di 20 giorni.
I dati diffusi oggi, sull'esperimento di Greenpeace, sono importanti. In meno di una settimana è stato superato il 70 per cento di raccolta differenziata. Grazie a 50 famiglie in totale sono stati RACCOLTI 522,6 KG DI RIFIUTI, di cui:
- 140,4 Kg di INDIFFERENZIATO (27%)
- 112,3 Kg di CARTA E CARTONE (21%), utili a produrre un quintale di libri in carta riciclata
- 61,7 Kg di PLASTICA E LATTINE (12%), dalla plastica si ricavano 21 maglie in pile o 8 piumini in pile o 12 vaschette, dalle lattine 2 bici o 8 caffettiere o 2 monopattini.
- 158 Kg di UMIDO (30%), da cui deriverebbe 1 quintale di compost
- 50,2 Kg di VETRO (10%), da cui ricavare 200 bottiglie di vetro
Dove è stata avviata, la raccolta differenziata domiciliare ha dato risultati importanti nel giro di pochi mesi, mentre il commissariamento dura da quindici anni. Negli oltre cento Comuni campani virtuosi, il peso dei rifiuti si è ridotto dei 2/3. Separare l'umido ha diminuito molto l'impatto ambientale oltre alla puzza e alle emissioni di biogas.
In questo progetto Greenpeace non ha voluto sostituirsi a chi è chiamato a gestire i rifiuti, ma ha aiutato un gruppo di cittadini a differenziare la raccolta. Oltre la riduzione e separazione domiciliare dei rifiuti, è necessario avviare quanto prima la costruzione di impianti di compostaggio in tutta la Campania. Nell'immediato bisogna realizzare "allestimenti di emergenza" per il compostaggio: con un'area di 5000 mq è possibile organizzare in poche settimane linee di compostaggio per 5000 tonnellate l'anno, e servire fino a 50.000 abitanti.
30 gennaio 2008
Greenpeace e Lello Arena. Blitz da Bassolino.
Etichette: Ambiente, bassolino, campania, Greenpeace, lello arena, rifiuti
21 gennaio 2008
"Differenziamoci". A Napoli un sogno nei cassonetti
Parte oggi a Napoli il progetto di Greenpeace "Differenziamoci". Un esperimento condominiale di raccolta differenziata domiciliare. 50 famiglie e un solo obiettivo: dimostrare all'opinione pubblica internazionale che ai cittadini napoletani non manca né senso civico né disponibilità. L'unico problema è l'assenza della volontà politica e strategica di gestire i rifiuti in maniera efficiente e responsabile.
Il progetto "DIFFERENZIAMOCI" - che si avvale di consulenti locali (Achab Group) già operativi in Regione - ha uno scopo puramente dimostrativo e avrà una durata limitata a una settimana. A partire da oggi ogni famiglia raccoglierà i rifiuti prodotti in modo separato. I volontari di Greenpeace si occuperanno di pesarli per dimostrare come è possibile diminuire molto la quantità di rifiuto indifferenziato da smaltire, mentre carta, vetro, organico e plastica possono andare a riciclaggio.
Con la raccolta differenziata domiciliare si evitano tonnellate di rifiuti da bruciare negli inceneritori o da portare in discarica!
Greenpeace con questo progetto non vuole sostituirsi in alcun modo a chi dovrebbe gestire il ciclo dei rifiuti ma solo sostenere un gruppo di famiglie, volenterose ed estremamente disponibili a fare la differenziata, se si spiegano obiettivi e metodi per un'efficace raccolta.
In Campania – a pesare sull'emergenza rifiuti – c'è anche la presenza della criminalità organizzata che investe ormai da anni nel settore. Uno dei principali fattori di rischio ambientale dei rifiuti solidi urbani è dato dalla frazione organica putrescibile, che rappresenta una frazione di circa il 30-40 per cento in peso. Nel 2006 la Campania ha prodotto 90 mila tonnellate di umido raccolte in modo differenziato – pari a 35.000 tonnellate di compost - che sono state inviate in impianti fuori Regione.
Secondo le stime del Consorzio Italiano Compostatori, la Campania potrebbe intercettare circa mezzo milione di tonnellate di frazione organica da valorizzare in agricoltura come compost di qualità. Nel 2005, nella città metropolitana di Napoli – che produce circa la metà dei rifiuti urbani dell'intera regione - solo 4.000 tonnellate di umido venivano intercettate dalle raccolte differenziate (dato APAT), mentre l'area di Napoli ha una potenzialità di circa 250.000 tonnellate.
Le raccolte differenziate domiciliari arrivano a intercettare anche il 70 per cento dei rifiuti e - se si separa l'organico - la gestione della frazione rimanente ha un impatto ambientale assai ridotto. Pensare che la soluzione sia quella della discarica e dell'inceneritore è sbagliato. Bisogna spostare l'attenzione dalle scelte di smaltimento alle misure di prevenzione.
Greenpeace sostiene la strategia delle "Erre": Riduzione alla fonte, Riutilizzo/Riuso, Raccolta differenziata domiciliare, Riciclo/Recupero dei materiali.
Oggi in Campania non è in funzione neanche un impianto di compostaggio e l'umido deve essere inviato fuori regione - Veneto e Calabria - pagando di più. La soluzione è investire in impianti per trattare almeno mezzo milione di tonnellate di umido e produrre compost. Un compost di qualità che conviene ecologicamente e anche economicamente perché può essere venduto.
Etichette: Ambiente, campania, Greenpeace, napoli, raccolta differenziata