16 novembre 2008

Raccontami... una storia inventata al momento

Ogni volta che vado in un negozio di giocattoli mi stupisco della grandissima varietà di giochi, molti fotocopia di se stessi o cloni e repliche di vecchi giochi, presentati con nome nuovo e confezione tirata a lucido. Penso a trent'anni fa quando di giochi ce n'erano pochi, e quei pochi che c'erano non ce li si poteva permettere nelle quantità di oggi. Ma in fondo non ne avevamo bisogno, avevamo la nostra arma invincibile contro qualsiasi noia: la fantasia.

Vedo i figli di amici per cui un gioco passata da una settimana è noioso, un gioco rotto è da buttare. Sorrido pensando che ho ancora molti giochi di quando ero piccola che non vanno mai a noia, e quelli che andavano a noia venivano usati in modo nuovo (sono sicura che quelli che reinventano i giochi sono quelli della mia generazione che hanno imparato a farlo da piccoli come risorsa antinoia), quelli rotti venivano reinventati completamente (non si buttava niente, i "pezzi di ricambio" si stipavano nei grossi fustoni rotondi del Dash).

Qual gioia quando, leggendo un sito molto "Geek" che seguo regolarmente, vedo presentato questo gioco. È tanto semplice quanto geniale: un sacchetto che contiene miniature di oggetti e animali, da estrarre casualmente inventandoci una storia intorno, o una storia che ne contiene tanti. E così possiamo inventare al momento una nuova favola da raccontare a un bimbo, un gioco da fare insieme a tanti bambini, facendo raccontare a tutti un pezzo di storia inserendo un nuovo oggetto estratto a caso, e altri giochi ancora.

Vedendo questo sacchettino pieno di idee ho pensato al mio Cofanetto Sperlari (ma esistono ancora?) che ho riciclato come contenitore di dadi e segnaposto (presi da giochi "rotti" - vedi sopra - oppure oggettini vari adatti allo scopo). Lo apro e vedo uno scoiattolo, un pesce, una iena, una bambolina, una paperella, un gattino, una tartaruga, una mucca, un'automobile e tanto altro ancora. Per fare questo gioco non serve neanche comprare quel sacchettino, basta guardarsi un po' in giro in casa per mettere insieme quello personalissimo e unico. E se proprio in casa non abbiamo niente si può fare come facevo io da piccola (eh sì, perché questo gioco lo facevamo già più di 30 anni fa!): scrivere su fogliettini di carta il nome di oggetti, animali, località e altro ancora. Di nuovo, finalmente, il limite è la fantasia!

In alto a sinistra il prodotto commerciale, qui sotto il mio "cofanetto".



Via | Think Geek

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