2 febbraio 2008

L'Italia non ha ancora ratificato la convenzione per la protezione delle vittime di tratta.


Ieri, 1° febbraio 2008, è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa per l’azione contro il traffico di esseri umani. Secondo Amnesty International, Anti-Slavery International e La Strada International, tre delle Ong che maggiormente si sono battute per ottenere questo risultato, si tratta di un grande passo avanti per proteggere i diritti delle persone intrappolate in un’attualissima forma di schiavitù.

Uno degli elementi maggiormente innovativi della Convenzione è che riconosce standard minimi di protezione alle vittime di tratta e favorisce in tal modo l'istituzione di percorsi che le riscattino da questa pratica evitando che siano trattate come criminali.

I 14 Stati che hanno finora ratificato la Convenzione (Albania, Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Francia, Georgia, Malta, Moldova, Norvegia, Romania e Slovacchia) si sono impegnati a garantire maggiore rispetto e protezione dei diritti delle persone vittime di tratta.

Le tre organizzazioni auspicano che gli altri 33 Stati del Consiglio d’Europa (tra cui l’Italia) e l’Unione europea ratifichino senza ulteriore ritardo la Convenzione.

“È un peccato che l’Italia non faccia parte dei paesi che hanno contribuito all’entrata in vigore, della Convenzione, a meno di quattro anni dall’apertura alla firma. Come spesso accade, il nostro paese è sollecito nel firmare accordi internazionali ma lento in un modo imbarazzante nel ratificarli” – ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. “Ratificare presto la Convenzione vorrebbe dire anche rafforzare i principi e l’applicazione delle misure contro la tratta delle persone, previste dalla legge 228/03”.

Link correlati:
Amnesty International
Anti-Slavery International
La Strada International
Testo della Convenzione

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