29 aprile 2007

LAV: Ancora sangue in asurdi palii paesani


Orrore al Palio di Acate, che oggi e fino a domani si corre nella cittadina in provincia di Ragusa, dove poche ore fa due cavalli lanciati nella corsa in una strada del paese sono rovinosamente caduti per terra ferendosi in maniera irreparabile alle zampe. Uno mostrava la zampa visibilmente spezzata ed è stato brutalmente caricato su un camion per destinazione ignota; per l’altro cavallo si è trattato di una vera carneficina: l’asfalto della strada si è macchiato di sangue subito lavato via dagli organizzatori mentre il cavallo, agonizzante, è stato portato via lontano dalla vista del pubblico. Nonostante questa ennesima mattanza né la Prefettura di Ragusa né il Comune di Acate hanno avuto il buonsenso di fermare questa assurda e folle corsa, che continua a svolgersi come se nulla fosse!

Durante le prove a cronometro, inoltre, altri episodi hanno confermato l’assoluta pericolosità della corsa ed i maltrattamenti subiti dagli animali: cavalli, imbizzarriti per lo stress e le condizioni di trattamento; fondo stradale assolutamente inadatto, coperto da mattonelle di pece, ecc. Si tratta di palesi e gravissime infrazioni ed irregolarità: l'articolo 8 del DPCM 28 febbraio 2003, infatti, impone la copertura con adeguato terriccio di tutto il percorso; Perché ASL e Prefettura hanno consentito questa macroscopica violazione della legge?

La LAV da anni chiede invano al Prefetto di Ragusa di vietare questa folle corsa che, come dimostrano gli ultimi avvenimenti, costituisce una vergognosa ed incivile forma di sfruttamento e di maltrattamento dei cavalli, costretti a correre in un circuito stradale urbano assolutamente pericoloso. Prima dei gravi fatti di oggi la LAV aveva già inviato una diffida al Sindaco di Acate ed al Prefetto, chiedendo l’annullamento del Palio : “Le inidonee caratteristiche, qualità, stratificazione e modalità di posa del substrato bituminoso del percorso della gara ippica - si legge nel documento della LAV - costituiscono un elemento di grave pericolo per l'incolumità dei cavalli nonché, conseguentemente, per fantini, spettatori e addetti. Tali condizioni non sono conciliabili con le esigenze e le caratteristiche di movimento degli animali”.

Già lo scorso anno l’Osservatorio Zoomafia della LAV, inoltre, ha inviato un articolato dossier ai vertici provinciali del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Ragusa ed alle Direzioni Distrettuale ed Investigativa Antimafia di Catania, competenti per territorio, denunciando che – dichiara Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia - “storicamente le organizzazioni criminali dedite alle scommesse clandestine abbiano sviluppato, in queste manifestazioni, una sicura attività lucrativa consolidata dal controllo del territorio venuto meno alla legalità. In particolare si sottolinea come le corse di cavalli organizzate per le feste religiose vedano la costante presenza di elementi malavitosi direttamente coinvolti nell’organizzazione di corse clandestine che si svolgono in circuito improvvisati. Tale evidenza risulta dalle stesse dichiarazioni rilasciate dalle Forze dell’Ordine a seguito degli interventi compiuti per reprimere le corse clandestine”.

Ormai in quasi tutta la Sicilia le Autorità di pubblica sicurezza hanno vietato i palii; solo nell’area iblea taluni comuni continuano ad autorizzarli. Proprio per le corse di cavalli della provincia di Ragusa, inoltre, è stata attestata la presenza di soggetti criminali di altre province (Caltanissetta, Catania, Siracusa); in proposito basti citare le operazioni della Polizia di Stato nella zona di Ispica (RG) che ha bloccato una corsa clandestina di cavalli (aprile 2003), segnalando alla Procura di Modica decine di pregiudicati catanesi e siracusani; un anno prima (ottobre 2002) a Modica la Polizia blocca un’altra gara organizzata da fantini e “cavaddari” delle province di Siracusa e Catania, alcuni dei quali noti pregiudicati “indagati in passato anche per reati particolarmente gravi”. Nel 2003, in particolare, i Carabinieri hanno denunciato 5 individui che erano sfuggiti alla cattura durante una precedente corsa abusiva ma che sono stati individuati durante il “Palio di S. Vincenzo” di Acate, a dimostrazione della forte “attrazione criminale” di tali manifestazioni rispetto al mondo dell’ippica clandestina.

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