27 aprile 2007

Fotovoltaico: i cittadini ricorrono contro lo Stato


I legali: “Lesiva l’eliminazione della priorità e dello scorrimento in graduatoria per accedere agli incentivi agli impianti introdotto dal nuovo decreto interministeriale”

Peggiorano le condizioni per i cittadini che hanno giù avuto ottenuto l’autorizzazione a installare impianti fotovoltaici. Un nuovo decreto dei ministeri dell’economia e dell’ambiente del febbraio 2007 presenta alcune previsioni che appaiono illegittime o comunque lesive dei diritti di coloro che hanno avuto accesso al fotovoltaico.

Il decreto nelle disposizioni finali stabilisce che "in caso di decadenza o di rinuncia al diritto da parte di soggetti che sono stati ammessi a beneficiare delle tariffe incentivanti … non si dà luogo … a scorrimento dei relativi elenchi o graduatorie" (cfr. comma 3) e che chi ha "presentato domande di accesso alle tariffe incentivanti … e che non sono stati ammessi a beneficiare delle medesime tariffe a causa dell'esaurimento della potenza limite annuale disponibile, non hanno alcuna priorità ai fini dell'accesso delle tariffe" (cfr comma 6).

In sostanza questo decreto pone delle forti limitazioni alle tariffe incentivanti per la costruzione di impianti fotovoltaici sancite dal decreto interministeriale del luglio 2005 perché saranno accessibili esclusivamente a chi ha già acquisito il diritto alle agevolazioni entro il 2006.

“Il nuovo decreto sembra voler cancellare tout court ogni criterio di priorità ammesso dai decreti precedenti - spiegano gli avvocati Alessandro Tarducci e Iacopo Tozzi dello studio legale Cnttv di Firenze, già promotori di un ricorso contro lo Stato, poi accolto dal Tar della Lombardia, contro un decreto del 2006 che modificando il precedente, rendeva poco conveniente installare gli impianti fotovoltaici. – Questa decisione dei ministeri è lesiva degli interessi di quanti erano entrati in graduatoria per realizzare gli impianti”.

”Il decreto 2005 – spiegano ancora gli avvocati Tarducci e Tozzi – prevedeva la concessione a chi installava un impianto fotovoltaico di contributi erogati dal Grtn (Gestore della rete di trasmissione nazionale) proporzionali alla quantità d’energia prodotta per venti anni dall’installazione, contributi che nel corso del tempo sarebbero stati rivalutati secondo gli indici Istat”.
Inoltre il decreto del 2005 prevedeva che l’energia prodotta oltre al proprio consumo potesse essere venduta al gestore con un doppio beneficio: risparmiare sulla bolletta e guadagnare e vendere energia pulita ad altri con un bilancio risparmi/ricavi che portava ad ammortizzare la spesa dell’impianto in 6-7 anni, oltre all’incalcolabile guadagno ambientale.

A questo decreto era però seguita una rettifica, in negativo; un decreto del febbraio 2006 prevedeva che i contributi non sarebbero più stati adeguati nel corso dei prossimi venti anni e per gli impianti più piccoli non sarebbe stato possibile vendere l’energia prodotta in surplus, ma solo conservarla per autoconsumo.

Ma il ricorso presentato da decine di cittadini attraverso lo studio Cnttv aveva permesso di impugnare il decreto e di ottenere il riconoscimento dell’adeguamento Istat.

“Ora – dicono gli avvocati – intendiamo impugnare anche questo decreto in difesa degli interessi di chi ha scelto di fare investimenti per ottenere l’energia pulita”.

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