30 giugno 2015

Test: pasta De Cecco

Un veloce passaggio per concludere l'ultimo progetto TRND a cui ho partecipato. Si tratta della pasta De Cecco che ci ha fatto provare due formati: gli spaghetti e le penne rigate.
La pasta rigata non ha mai incontrato molto il mio favore, pur essendo buona, ma gli spaghetti li ho graditi molto.

Per fare il test richiesto ho cotto i prodotti forniti e poi li ho conditi con quattro sughi diversi (formaggio, carbonara, sugo alla carota e aglio-olio-peperoncino). Le penne rigate hanno dimostrato di essere perfette per raccogliere il sugo, mentre gli spaghetti mi hanno soddisfatto con la loro caratteristica "slurposità" (consentitemi il neologismo).

Una pasta che ha pregi e difetti quella di De Cecco, perché se da un lato si distingue in positivo per la qualità, dall'altro ha un prezzo decisamente elevato. Pur tenendo in considerazione tutta la qualità che, a buona ragione, vanta, ha un prezzo più alto di pasta equivalente.

Una cosa che ritengo inutile del kit che ci hanno mandato sono i vetrini per controllare la presenza dell'animella, ovvero quella cosa che scompare quando una pasta di buona qualità è ben cotta. Sì, perché una pasta di buona qualità non va cotta al dente, ma va ben cotta, perché aumenterà la resa e terrà lo stesso la cottura. Quindi niente mappazzone (termine caro al buon Bastianich). Cioè... posso vederlo anche senza schiacciare la pasta tra due vetrini, no?
Ma forse sono io che non ho lo spirito del piccolo chimico... ^__^

Un'opinione completa su quanto ho testato la trovate su ciao.it, mentre ho approfittato delle penne rigate per provare una nuova ricetta perfetta per i bimbi.

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